Olio al cbd, olio di semi di canapa
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Tra i tanti possibili utilizzi della canapa vi sono quelli a scopo alimentare e cosmetico; da questa pianta, ormai coltivata in diverse parti del mondo anche a livello industriale, si possono ricavare prodotti commestibili e formulazioni di cosmesi. In particolare, dalla cannabis è possibile ricavare alcuni tipi di olio, utilizzando sia i semi che le parti della pianta. Nel primo caso si parla di olio di canapa, oppure olio di semi di canapa, mentre nel secondo di “olio al CBD”. I due derivati, però, presentano caratteristiche diverse tra loro, poiché vengono ottenuti a partire da materie prime differenti e mediante specifiche tecniche di produzione ed estrazione. In questo articolo vediamo quali sono le prerogative e le proprietà che contraddistinguono i due prodotti.

Olio al CBD: cos’è e quali caratteristiche possiede

CBD” è l’acronimo di cannabidiolo, un molecola facente parte della famiglia dei cannabinoidi che si trova naturalmente nelle piante di cannabis. A differenza del THC (la principale molecola cannabinoide), il CBD non ha effetti psicoattivi ed è, pertanto, ritenuta innocua. La legge italiana, ad esempio, individua in maniera specifica il tasso massimo di THC consentito negli alimenti (0,5%) mentre per quanto concerne il cannabidiolo non prevede limitazioni di alcun genere.

Dal punto di vista tecnico, l’olio al CBD viene prodotto estraendo la sostanza dalle parti vegetali della pianta (mediante tecniche di estrazione industriale); questa poi viene emulsionata con un grasso che funge da veicolo come, ad esempio, l’olio di cocco oppure l’olio di semi di canapa.

L’olio di CBD, reperibile in erboristeria così tramite e-commerce specializzati quali prodotti-cannabis.it, va assunto per via orale, mettendone qualche goccia sotto la lingua. Il consiglio è quello di cominciare assumendo piccole dosi, per verificare la tolleranza del proprio organismo (benché il CBD difficilmente sortisca effetti indesiderati). Ma quali sono gli effetti del CBD? Alcuni studi hanno evidenziato come questa sostanza sia in grado di alleviare il dolore e ridurre i sintomi indotti da alcune patologie neurologiche; più in generale, agisce da rilassante e blando sedativo, ed è utile per chi soffre di insonnia, affaticamento e dolori muscolari.

Olio di semi di canapa: proprietà nutrizionali e usi

L’olio di canapa viene prodotto utilizzando i semi della pianta, dalla quale viene estratta la componente oleosa (pari a circa il 30% del peso). Le due tecniche di estrazione più comuni sono la spremitura e quella tramite solventi; il risultato è un olio dal colore verde, dal profumo delicato e dal sapore simile a quello delle nocciole. Quando viene raffinato, il prodotto diventa di un colore molto chiaro ma perde buona parte delle prerogative nutrizionali. I residui dei processi di spremitura sono costituiti da una polvere, ovvero la farina di semi di canapa.

Dal punto di vista nutrizionale, l’olio di canapa pressato a freddo contiene quasi il 100% di acidi grassi insaturi, polinsaturi e monoinsaturi. Inoltre presenta un contenuto di acido linoleico pari al 55% e un ottimo rapporto tra Omega 3 e Omega 6 (tant’è che ne basta un cucchiaio al giorno per soddisfare il fabbisogno di una persona adulta).

L’olio di semi di canapa può essere usato in cucina ma con alcuni accorgimenti; non va impiegato per friggere, poiché ha un punto di fumo troppo basso. Di contro, avendo un profilo organolettico apprezzabile, ben si presta ad essere adoperato crudo, per condire gli ortaggi o il pane. Rispetto all’olio d’oliva è meno stabile: tende a deteriorarsi più facilmente, con maggiori possibilità di irrancidimento (quelli spremuti a freddo si conservano meglio) ma, di contro, ha spiccate proprietà antiossidanti, poiché è ricco di acidi grassi polinsaturi.

Pasquale De Laurentis

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