I Sindaci di Roma, Napoli e Milano si ribellano al ministro Alfano firmando le trascrizioni dei matrimoni delle coppie dello stesso sesso che si sono sposate all’estero, decidendo di procedere per conto loro con atti che la legge non prevede, anzi sanziona con annullamento. Il Ministro Alfano fa sapere che hanno oltrepassato i limiti previsti dalla legge che, allo stato attuale, dopo la sua circolare, vieta le trascrizioni di cui sopra.

Il tema delle unioni civili tra persone dello stesso sesso rappresenta, è vero, un tema divisivo che ha a che fare con le coscienze, ma anche con la libertà di coscienza. Il Paese è in fermento e la voglia di avanzare sul piano dei diritti è notevole. Lo stesso Presidente del Consiglio Renzi ha dichiarato, ieri nel salotto di Barbara D’Urso, che la proposta in materia è pronta e sarà presentata al Senato nel mese di gennaio. Suo è anche l’invito a non aprire polemiche ideologiche e a non farsi sopraffare dalla paura nei confronti di qualcosa che ha diversi risvolti pratici di grande valore: come ha infatti sottolineato il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, questioni come la reversibilità della pensione, l’accesso ai servizi sociali e i parametri fiscali rivestono una grande importanza e devono essere regolate nella sede di competenza, ossia il Parlamento.

Stando così le cose, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha dichiarato che procederà all’annullamento di tutte le trascrizioni effettuate dai sindaci, mentre il Codacons, da canto suo, ha ribadito la ferma volontà di denunciare il ministro in Procura per abuso d’ufficio e violazione dei diritti fondamentali dell’uomo. Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, tuttavia non sembra intimorito, anzi va avanti per la sua strada e ha dato incarico agli uffici dell’anagrafe di mettere in atto una strategia legale nel caso in cui il Prefetto proceda all’annullamento delle trascrizioni delle 16 coppie gay contratte all’estero.

Appare evidente tuttavia che il Prefetto di Roma, così come i Prefetti delle altre città coinvolte, procederà per la sua strada essendo obbligato a ciò dalla legge. Anche se, secondo quanto dichiarato dal sindaco, la trascrizione, in alcuni casi ha già prodotto suoi effetti: una delle persone sposate dal sindaco poterà alla sua azienda il certificato per ricevere il congedo parentale.

La posizione della Chiesa al riguardo è in piena evoluzione, e questo grazie a Papa Francesco, che anche in questo caso, dimostra di essere un passo avanti a tutti, anche se non ha un potere assoluto su quelle che sono le tendenze religiose in materia. L’ala conservatrice della Curia infatti ha ribadito il suo pensiero sulle convivenze gay, impedendo che il Sinodo riconoscesse i valori di affettività e solidarietà vissuti dalle coppie omosessuali. Ma come non citare in proposito la dichiarazione di Papa Francesco nel mese di settembre del 2013: “Se una persona omosessuale è di buona volontà ed è in cerca di Dio, io non sono nessuno per giudicarla”. Anche perché “Dio ci ha reso liberi”.

Francesco Romeo

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