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Cessione del quinto per la polizia di stato: caratteristiche e requisiti

Cessione del quinto
Fonte immagine: www.money.it

Tra le tante formule di prestito personale, la cessione del quinto è una delle più famose e richieste: permette di ottenere importi anche consistenti in tempi molto ridotti, senza dover presentare particolari garanzie. Non tutti possono accedere a questa forma di finanziamento, ma tra i soggetti che possono ottenerlo ci sono anche i dipendenti pubblici e statali.

Tra questi rientrano anche i membri dei vari corpi di Polizia, a patto che vengano rispettati dei precisi requisiti. Se paragonata ad un normale prestito personale, la cessione del quinto per la Polizia di Stato, ha delle caratteristiche molto particolari e anche la procedura da seguire per richiedere il finanziamento è un po’ differente.

Chi può richiedere il prestito con cessione del quinto

I prestiti con cessione del quinto possono essere richiesti solo da dipendenti pubblici, dai dipendenti di aziende private che presentano i cosiddetti requisiti di finanziabilità ed i pensionati. I poliziotti, in quanto dipendenti pubblici, e gli ex poliziotti, in quanto pensionati, hanno la possibilità di accedere a questa particolare formula di finanziamento.

Come viene spiegato sulla guida presente su Chescelta.it, portale che offre agli utenti la possibilità di avere informazioni dettagliate circa il funzionamento della cessione del quinto (e non solo), questa tipologia di prestito può essere richiesta, tra gli altri, dai membri e dai pensionati della Polizia di Stato, ma anche da quelli che lavorano (o hanno lavorato) nella Polizia Penitenziaria, nella Polizia Municipale e nella Polizia Provinciale. I requisiti per accedere al prestito sono abbastanza semplici da ricordare.

Per i poliziotti ancora in attività basta avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato ed aver raggiunto il limite minimo di anzianità di servizio. Visto che si parla di dipendenti pubblici, questo limite è di soli tre mesi: anche per questo motivo la cessione del quinto per la Polizia di Stato viene vista come la soluzione ideale pure per i neoassunti.

Ci sono poi i requisiti anagrafici: per richiedere la cessione del quinto è necessario aver compiuto almeno 18 anni, ma banche e finanziarie stabiliscono anche l’età massima che si può avere al termine del piano di rimborso. Alcuni non vanno oltre i 76 anni, ma sempre più istituti eroganti si stanno spingendo oltre. Non è necessario invece presentare alcun tipo di garanzia reale o personale.

Le caratteristiche della cessione del quinto per la Polizia di Stato

Le banche sono infatti sicure del rimborso perché, come verrà spiegato tra qualche riga, le rate vengono pagate dal datore di lavoro (che in questo caso è lo Stato) o dall’istituto pensionistico. Inoltre la legge prevede la sottoscrizione obbligatoria di un’assicurazione contro i rischi di perdita di impiego e morte. Possono richiedere il finanziamento anche i cattivi pagatori ed i protestati.

L’importo che può essere ottenuto dipende dall’entità dello stipendio o della pensione e dalla durata del piano di rimborso. Infatti la rate mensile (che rimane fissa) non può essere più alta del 20% della retribuzione netta, mente il rimborso può essere dilazionato fino ad un massimo di dieci anni. Trattandosi di un prestito personale, le somme ottenute possono essere spese in completa libertà.

Il rimborso e la richiesta di finanziamento

Come preannunciato prima, la rata viene pagata direttamente dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico: il relativo importo viene trattenuto in busta paga o sul cedolino. Alcune banche e finanziarie hanno stipulato con il Ministero di riferimento delle convenzioni, che gli permettono di proporre la cessione del quinto per la Polizia di Stato a condizioni vantaggiose.

Per richiedere la cessione del quinto, il poliziotto deve presentare la classica documentazione necessaria per ottenere un finanziamento, ovvero documento di identità, codice fiscale e documento di reddito. A questi però bisogna aggiungere anche la Certificazione Stipendiale, che va richiesta alla Questura e che riepiloga le informazioni relative al rapporto di lavoro, dall’entità dello stipendio alla data di arruolamento, passando anche per le eventuali trattenute già in corso sulla busta paga.

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