Matteo Salvini ci tiene a ribadire la sua linea sulla questione dei rapimenti degli italiani nel mondo.
Matteo Salvini continua a far discutere dopo le durissime parole sulla bocciatura del referendum proposto dalla Lega Nord per abolire la Legge Fornero da parte della Corte Costituzionale. Oggi, invece, è tornato sul tema dei rapimenti, spiegando la posizione del suo Partito. Cosa avrebbe fatto Salvini nei panni di Renzi? Da quello che ha dichiarato sembra chiaro: avrebbe fatto di tutto per non pagare. Ha, infatti, detto: “Se dovessero rapirmi non pagate una lira […] Se pagate qualcosa per me mettete a rischio la salute di migliaia di italiani che sono in giro per il mondo per lavoro e rischiano di diventare il bancomat dei terroristi […] La mia posizione è quella di non dare una lira, di non pagare questa gente. I terroristi vanno combattuti, vanno bombardati non finanziati”.
Ma sul riscatto è ancora giallo, perché a smentire le teorie di Salvini è proprio un leghista, precisamente Giacomo Stucchi, presidente del Copasir che, in un’intervista a Rainews24 prova a fare chiarezza sulle voci del presunto pagamento del riscatto. Ha spiegato: “Realisticamente 12 milioni di euro di riscatto mi sembrano una cifra folle, esagerata. Di solito la nostra intelligence lavora per trovare la soluzione migliore e credo che, se fosse stata solo una richiesta di soldi da parte dei rapitori, il sequestro si sarebbe concluso molto più rapidamente”.
Secondo Stucchi la richiesta monetaria non riesce a spiegare i tempi lunghi e le attese: “il percorso temporale che c’è stato all’interno del rapimento è stato più lungo perché si è trasformata, è mutata, la richiesta. Parlerei non tanto di riscatto ma di contropartita, cioè di una richiesta che non è detto sia economica, monetaria, ma qualcos’altro, da parte dei rapitori”.
Poi smentisce Salvini: “Non darei tanto credito alla cifra di 12 milioni poi – afferma il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – anche perché, se diamo credito a quel tweet che annunciava il riscatto, fatto dagli pseudo terroristi giovedì, allora dobbiamo dar credito a un altro tweet scritto dai rappresentanti di Al Musra il giorno dopo smentendo i 12 milioni. Quando si tratta di terroristi prima di dire che dicono la verità andrei cauto”.
Luca Mullanu