Quella che a fine gennaio poteva sembrare un’accusa volta a interferire con la corsa alle elezioni francesi di François Fillon, si è trasformata in un vero e proprio scandalo che compromette irrimediabilmente il candidato del centrodestra.

Il 27 novembre 2016 François Fillon sconfiggeva al ballottaggio il suo avversario, Alain Juppé, diventando il volto del partito di centrodestra Les Républicains, e uno dei protagonisti delle elezioni francesi in corso.

A circa due mesi di distanza, il 25 gennaio 2017, il settimanale satirico Le Canard enchaîné denunciava François Fillon per un presunto illecito durante la sua attività da deputato. L’accusa, in parte confermata nel corso delle settimane successive dallo stesso Fillon, sosteneva che il candidato alle elezioni francesi avesse assunto sua moglie, Penelope Fillon, come sua assistente personale dal 1988 al 2013, in diversi intervalli temporali. Le cifre del compenso percepito dalla moglie di Fillon non sono chiare, ma oscillano tra i 500.000 e i 900.000€.

Tuttavia, ciò che renderebbe illegale e perseguibile penalmente la relazione lavorativa tra François Fillon e sua moglie non è la sua assunzione o la retribuzione, seppur cospicua, di queste prestazioni, ma il fatto che, almeno secondo l’accusa de Le Canard enchaîné, Penelope Fillon non abbia mai lavorato alle dipendenze di suo marito. L’impiego dunque sarebbe puramente fittizio, e, qualora l’accusa venisse confermata, il candidato del centrodestra alle elezioni francesi rischierebbe fino a quindici anni di reclusione.

François Fillon ha ovviamente sconfessato e smentito le rivelazioni de Le Canard enchaîné, affermando che la moglie avrebbe svolto attivamente il suo ruolo di assistente, correggendo i discorsi del marito e rispondendo alla corrispondenza. La pratica messa in atto dal candidato all’Eliseo, quella dell’assunzione di parenti e conoscenti, è impopolare, ma legalmente consentita ai deputati francesi. Ognuno di essi ha infatti a propria disposizione un budget mensile di circa 9.000€ per assumere un massimo di cinque dipendenti.

In virtù di questa pratica usuale e della legittima presunzione d’innocenza, sono molti i parlamentari che hanno dato il loro sostegno a François Fillon. Il candidato alle elezioni francesi tuttavia non può dormire sonni tranquilli, in quanto la sua corsa all’Eliseo può dirsi definitivamente compromessa da questo scandalo. A complicare ulteriormente la situazione critica, testimoniata dai sondaggi delle ultime settimane, contribuisce un’altra inchiesta del settimanale satirico Le Canard enchaîné, inerente il rapporto tra Fillon e due dei suoi figli.

François Fillon, durante il suo impiego in Senato dal 2005 al 2007, assunse due dei suoi figli per “missioni specifiche”, retribuendoli 57mila e 26mila euro lordi. Marie e Charles Fillon, all’epoca studenti presso la facoltà di giurisprudenza, lavorarono presso il padre rispettivamente dal 2005 alla fine del 2006, e per sei mesi del 2007. In una recente intervista rilasciata a TF1, il candidato alle elezioni francesi spiegava gli esosi compensi percepiti dai figli (4.000€ lordi al mese per Marie e 5.000€ per Charles), dovuti alle loro competenze da “avvocati”.

L’errore di François Fillon, corretto in una successiva dichiarazione, ricordando che i figli erano ancora studenti non iscritti all’albo, evidenzia la pressione a cui è sottoposto il candidato alle elezioni francesi. La situazione di Fillon è infatti ormai compromessa, e nonostante le sue ultime dichiarazioni e le accuse rivolte ai suoi avversari politici di voler minare la sua corsa all’Eliseo, le rivelazioni de Le Canard enchaîné affossano il candidato del partito Les Républicains.

Che possano anche rivoluzionare il sistema politico-nepostico legato alle assunzioni dei deputati?

Andrea Massera

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