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Treedom: per l’Earth Day 2020 un video che pianta alberi

Ci sono un eschimese in mezzo ai ghiacci, un beduino in pieno deserto e un polinesiano in alto mare. Tutti e tre stanno piantando un albero. La mission di Treedom, si legge sulla pagina web dedicata, è far sì che questa non sia una barzelletta e stando al numero di alberi piantati –  più di un milione dal 2010, anno della sua fondazione – sembra tutto fuorché una spiritosaggine. Per chi ancora non la conoscesse, Treedom è una piattaforma, per la precisione l’unica al mondo, che permette di piantare un albero a distanza e di seguirne online non solo la crescita, ma anche la storia del progetto che la sua piantumazione contribuisce a realizzare. Che sia un maestoso baobab o un più smilzo limone; che si preferisca la soluzione Love is in the air (due alberi da piantare insieme per custodire un amore) o quella All Stars (che, per gli appassionati di astrologia, associa ad ogni segno zodiacale un albero diverso), l’albero giusto si trova su Treedom e aspetta solo di essere piantato. Ma gli alberi, si sa, non si piantano certo da soli. Sono 69.924 i contadini che Treedom coinvolge nei sui progetti, fornendo così la possibilità di incrementare la propria fonte di reddito e, talvolta, di avviare delle vere e proprie attività di microimprenditorialità. E quale occasione migliore per piantare un albero se non quella dell’Earth Day 2020?

Da ormai 50 anni il 22 aprile si festeggia questa ricorrenza: una giornata dedicata alla celebrazione dell’ambiente e alla salvaguardia del pianeta Terra. Istituita nel 1970, la prima edizione dell’Earth Day riuscì a mobilitare all’incirca 20 milioni di cittadini americani, che presero parte a quella che sarebbe diventata una storica manifestazione a difesa del pianeta. Anno dopo anno, la Giornata della Terra ha finito per coinvolgere i cittadini di un numero crescente di Paesi, ad oggi 193, e si è progressivamente trasformata in un avvenimento educativo e informativo di portata mondiale. Se già nel 1970 si avvertiva con forza la necessità di istituire una giornata che celebrasse la Terra e che, al tempo stesso, permettesse di portare all’attenzione di tutti i problemi che la mortificavano, oggi – in piena crisi climatica – quell’esigenza resta ancora drammaticamente attuale. Ma se informare è necessario, non può, però, ritenersi sufficiente. Perché, anche se non manca chi (per convenienza o ottusità) si ostina a sostenere il contrario, è ormai di dominio pubblico che il clima sta cambiando, gli alberi morendo, i ghiacciai lentamente scomparendo. Ecco perché, oltre a fare informazione, è necessario agire.

Ed è proprio l’azione collettiva quella che cerca di incoraggiare Treedom attraverso l’iniziativa promossa in occasione dell’Earth Day 2020 per la cui celebrazione, dallo scorso 15 aprile, è online un video in cui si esalta sia la natura che l’importanza di compiere insieme tanti piccoli gesti per contribuire a rendere il mondo un posto migliore. L’impegno di Treedom è di piantare un albero per ogni 1000 visualizzazioni raggiunte dal video, così da rendere il nostro pianeta un luogo più verde. «L’Earth Day» – dice il fondatore e CEO della società fiorentina, Federico Garcea – «è per noi l’occasione di impegnarci per qualcosa di concreto, coinvolgendo le persone per fare una cosa molto piccola, come condividere un video, ma che può dare risultati enormi. Perché così come una foresta è fatta di tanti singoli alberi, così un grande cambiamento può essere realizzato da tanti piccoli gesti».

Il video che celebra l’Earth Day 2020 può essere visualizzato sul canale YouTube di Treedom così come sui principali social network, nonché sulla pagina web earthday.treedom.net. A questo punto non resta che guardarlo e condividerlo, perché se è vero che fa più rumore un albero che cade di un’intera foresta che cresce, è altrettanto vero che si dice che piantare un albero equivalga a piantare una speranza. E se non ci prodighiamo nemmeno per piantare qualche seme, allora non potremo mai sapere qual è il suono che produce la speranza quando cresce, perché non ne avremo nessuna da cui immaginare un futuro migliore.

Virgilia De Cicco

Ecofemminista. Autocritica, tanto. Autoironica, di più. Mi piace leggere, ma non ho un genere preferito. Spazio dall'etichetta dello Svelto a Murakami, passando per S.J. Gould. Mi sto appassionando all'ecologia politica e, a quanto pare, alla scrittura. Non ho un buon senso dell'orientamento, ma mi piace pensare che "se impari la strada a memoria di certo non trovi granché. Se invece smarrisci la rotta il mondo è lì tutto per te".

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