A Sant’Antimo, paese situato nella zona nord di Napoli, il 20 Luglio si è riunito un consiglio comunale aperto alla cittadinanza, che presentava quale ordine del giorno: la situazione delle condizioni di gestione del cimitero. Attraverso qualche breve intervista, Libero Pensiero ha provato a fare chiarezza sul tema.

Una situazione caotica – quella che si è venuta a creare durante il consiglio – dovuta in parte ai tafferugli interni della maggioranza, in parte alla mancanza di una vera rappresentatività dell’opposizione, che (come di consueto) anche il 20 Luglio ha mancato di partecipazione, e quindi di incisività politica all’interno del contesto istituzionale.

Questo, il breve quadro in cui incorniciare le nuove direttive fornite dall’amministrazione sant’antimese. Riguardo i contenuti, sicuramente più delicati, come ci rivela il Sindaco Francesco Piemonte “è in atto la circolazione di una vera è propria bufala”, secondo cui il cimitero di Sant’Antimo dovrebbe essere privatizzato, “mentre è bene distinguere l’esternalizzazione dei servizi cimiteriali da quella che è la gestione, nelle mani del Comune”.

Sempre come dichiarato dal Sindaco Piemonte, sarebbero numerosissimi i comuni in tutta Italia che hanno in gestione l’organizzazione dei cimiteri, non escludendone però l’affidamento dei servizi interni ad aziende private. Ciò dovrebbe influire positivamente sullo stato occupazionale dei lavoratori di Sant’Antimo, ma il timore peggiore potrebbe essere quello di vedere legalizzati i lavori nel cimitero nelle mari di affaristi e camorristi.

Come dichiarato da Giuseppe Italia, uno dei soli 2 consiglieri dell’opposizione presenti al consiglio comunale, “Questa è una grande manovra di esternalizzazione di qualsiasi servizio del cimitero mentre noi richiediamo che i servizi cimiteriali restino pubblici”.

La vera battaglia, insomma, dovrebbe essere vissuta dall’opposizione di Sant’Antimo, così come dalla cittadinanza, spesso troppo occupata a lamentarsi – per poi perseguire una politica individualista e volta al favoritismo e all’opportunismo.

Nel frattempo gli esponenti dell’Agorà – lavoro, partecipazione e libertà insieme a Sant’Antimo in Movimento, ricercano l’attenzione di un paese oramai dimentico dei troppi problemi in corso: dall’inesistente servizio dei trasporti pubblici all’assurdo caso del bosco tossico sottosequestro, nei pressi del quale si continuano a costruire edifici. E progettano, inoltre, un referendum abrogativo contro la realizzazione di due parcheggi sotterranei a via Roma, che risultano palesemente inutili, specie se prioritari rispetto a disagi quotidiani come allagamenti e riempimenti di fogne durante ogni periodo di pioggia.

Alessandra Mincone

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