“Non mi sento un politico per ora resto in Consiglio, ma ritorno a fare quello che ho sempre fatto, l’imprenditore. Ho fatto un progetto per Napoli e lo lascio a disposizione di chi vorrà utilizzarlo“. Furono queste le parole dello sfidante di Luigi de Magistris, il candidato Gianni Lettieri, imprenditore e personaggio politico del centrodestra napoletano in conferenza stampa dopo la sconfitta elettorale del ballottaggio.

La seconda debacle consecutiva è troppo per Lettieri, il quale, quindi, pensa di abbandonare il ruolo di oppositore politico del Sindaco. Ma chi sarà, ora, a prendere le redini del gruppo del centrodestra? Innanzitutto se Lettieri decidesse realmente di rinunciare a fare il Consigliere Comunale, dimettendosi, verrebbe eletto Vincenzo Moretto, primo dei non eletti, ma non sarebbe lui il prescelto. E dunque, il nodo politico, chi sarà a battagliare contro De Magistris?

Il ritorno della Carfagna

Secondo un patto di ferro fatto tra Lettieri e Berlusconi sarebbe Mara Carfagna ad assumere il ruolo di capo dell’opposizione del centrodestra: la capolista e la prima eletta al Consiglio Comunale. Una donna, che, a Napoli, riesce a muovere ancora un bacino di voti non indifferente. E sono proprio le sue parole, di qualche giorno fa, a confermare le voci di corridoio: “Da subito – dice – lavoreremo per restituire entusiasmo e voglia di partecipare a chi ha ritenuto inutile utilizzare il proprio voto per arrestare il declino di Napoli. Io ci sono e ci sarò. In consiglio comunale come nei vicoli del centro storico e delle periferie”. E ancora: “Marcheremo stretto de Magistris denunciando la sua incapacità e le sue bugie – conclude evidentemente con il congedo a Lettieri – Siamo grati a Gianni Lettieri per la passione e la determinazione con cui ha portato avanti questa sfida”.

Il precedente

Nelle elezioni amministrative del 2010, Mara Carfagna, fu eletta Consigliere regionale in Campania con 55.695 preferenze, risultando il consigliere più votato di tutti i tempi, ma rinunciò all’incarico per rimanere in Parlamento. Il 19 novembre 2010 annunciò la sua intenzione di rassegnare le dimissioni da ministro e da deputato della Repubblica, nonché di uscire dal PDL stesso. Tornò poi in Forza Italia nel 2013, dopo lo scioglimento del PDL.

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