Il gas radon è normalmente presente in natura, si tratta di un elemento radioattivo concentrato in gran parte nel sottosuolo, che tende a disperdersi nell’atmosfera quando entra a contatto con l’aria.
Tuttavia, in alcuni casi questo gas può penetrare attraverso le pareti o i pavimenti di un’abitazione: concentrandosi nell’ambiente può arrivare a raggiungere livelli potenzialmente dannosi per la salute, soprattutto a livello respiratorio.
Per evitare che si verifichino queste problematiche, è importante conoscere dove si trova maggiormente il gas radon, come rimuoverlo nel caso in cui si presenti in concentrazioni troppo elevate in casa e il ruolo fondamentale giocato dal monitoraggio costante di zone particolarmente a rischio.
Gas radon: le aree più interessate dal problema
Esistono aree geografiche in cui il gas radon si trova in maniera più concentrata e sono i terreni particolarmente rocciosi o sismici, ma anche quelli vulcanici.
In Italia, nello specifico, tali aree sono localizzate soprattutto al nord, in Lombardia, Friuli e Valle d’Aosta, ma una presenza massiccia è attestata anche in Toscana e in Campania. Un’abitazione eretta su territori con tali caratteristiche, dunque, potrebbe essere soggetta a infiltrazioni di gas radon, specie se non si dispone di una buona coibentazione e se l’area non viene sottoposta periodicamente ad adeguata ventilazione.
Per determinare quando è necessario intervenire in maniera tempestiva occorre fare riferimento alla normativa europea 2013/59/Euratom, secondo la quale oltre i 300 Becquerel per metro cubo il gas raggiunge livelli di radioattività pericolosi.
L’intervento, in questi casi, deve essere immediato ed è opportuno che venga effettuato da aziende esperte nel settore, come ad esempio Murprotec, realtà di riferimento a livello europeo che mette a disposizione soluzioni con cui eliminare definitivamente i problemi di umidità e trattamenti per risolvere problemi legati alla scarsa ventilazione degli ambienti.
Nel dettaglio, per rimuovere il gas radon con Murprotec è sufficiente installare l’impianto CTA, una soluzione progettata appositamente per ricambiare in modo semplice e veloce l’aria in locali a rischio, andando a depurarli e sanificarli. La CTA è in grado di mettere in leggera sovrapressione l’abitazione spingendo verso il basso il Radon e non consentendone la volatilità che lo rende pericoloso quando inalato.
Come verificare la presenza di gas radon in casa
In casa è anche possibile verificare di persona se il gas radon ha raggiunto livelli potenzialmente dannosi, grazie a kit di auto-analisi da posizionare ad almeno mezzo metro di distanza dal pavimento, tenendo le finestre rigorosamente chiuse. Dotarsi di questi strumenti è fondamentale, in quanto non è possibile accorgersi senza adeguati supporti della presenza di questo gas, essendo esso sia inodore che invisibile.
Per quanto riguarda la prevenzione, in linea generale e, naturalmente, quando possibile, è fondamentale aprire spesso le finestre facendo arieggiare le stanze, naturalmente tenendo sempre la situazione sotto controllo con la strumentazione necessaria, così da intervenire rapidamente in caso di necessità.
È altrettanto bene ricordare che quando il locale ad alti livelli di gas radon è un solo ambiente distaccato lo si può anche isolare in attesa dell’intervento dei professionisti: ciò di solito avviene nei locali interrati che sono quelli più a rischio di subire infiltrazioni. In alternativa, sempre come prima azione di intervento, è possibile provvedere a stuccare eventuali crepe per provare a rallentarne la circolazione.
Vi sono edifici che devono subire processi di pressurizzazione, al fine di invertire i flussi di aria in cui è presente il radon e facendo così in modo che fuoriesca invece di rientrare. Ma non mancano occasioni nelle quali l’intervento strutturale debba essere più incisivo, con ristrutturazioni vere e proprie e sostituzione di materiali di costruzione.