Elezioni Calabria, l’eterno ritorno dell’uguale.
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Saranno più di un milione e mezzo i cittadini chiamati a votare alle elezioni regionali in Calabria in programma il 26 gennaio. Quattro i nomi dei candidati in corsa emersi dopo numerose ipotesi: Jole Santelli per il centrodestra, Pippo Callipo per il Partito Democratico, Francesco Aiello per il Movimento 5 stelle e Carlo Tansi per il gruppo indipendente.

Le regionali calabresi, insieme a quelle emiliane che si svolgeranno in concomitanza, rappresentano un momento molto atteso perché in queste regioni si gioca una partita importante per lo scenario nazionale. Gli occhi sono tutti puntati sulla regione rossa che da sempre ha esercitato un peso considerevole sullo scenario politico. Poco si è parlato della Calabria, quasi sempre lasciata al suo destino, con i suoi voti volatili che la rendono terra “dei ragazzi che non lavorano e non studiano” (titolo dell’articolo di Annalisa Camilli su Internazionale), dove il tasso di disoccupazione è uno dei più alti e dove la ‘ndragheta ha lasciato e lascia spaccati profondi. I sondaggi delle elezioni lasciano presagire uno scenario non certo nuovo e non certo senza problemi, come i volti dei candidati.

Elezioni Calabria: focus sui candidati

Il centrodestra si presenta unito alle elezioni in Calabria con Jole Santelli. 51 anni, avvocato ed ex vicesindaca di Cosenza, in politica dagli anni ’90, è stata sottosegretaria alla Giustizia con il Governo Berlusconi, e sottosegretaria al Lavoro nel Governo Letta. Il nome di Jole Santelli è emerso dopo la frenata di Salvini, per via di questioni giudiziarie in sospeso, alla proposta di Forza Italia di candidare Mario Occhiuto.

Chi fa da sé fa per tre. Non in Calabria, almeno pare. Il PD, che sperava in un accordo con i pentastellati, corre da solo alle elezioni e punta tutto sul re del tonno, Pippo Callipo. 73 anni, imprenditore, Pippo Callipo è stato presidente di Confindustria Calabria e già candidato alle elezioni del 2010. Un passo indietro ha fatto invece l’ex governatore Mario Olivero, eletto 5 anni fa con una coalizione di centro sinistra che ha ritirato la propria candidatura a causa dell’accusa di peculato che gli è stata additata e delle conseguenti vicende giudiziarie che ne sono seguite.

Jole Santelli, Pippo Callipo, Francesco Aiello, Carlo Tansi
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Francesco Aiello è il candidato del Movimento 5 stelle. Ha 54 anni ed è docente universitario. La sua candidatura è stata sottoposta al vaglio della piattaforma Rousseau come di consueto nel mondo grillino. Solo dopo la candidatura alle elezioni è emersa la parentela con il boss Luigi Aiello, ucciso nel 2014. Notizia che non è andata giù al presidente della commissione Parlamentare antimafia (M5s), Nicola Morra.

A cavalcare l’onda degli scontenti è Carlo Tansi. 57 anni, ex capo della protezione civile ed ex professore incaricato all’università della Calabria. Già attivo in politica, essendo stato consigliere di un comune reggino, e tuttavia estraneo alla militanza nei partiti.

Quello che non serve

Non serve la discesa dei big nazionali per donare una nuova luce nella regione continentale più a sud d’Italia: la Calabria è cosa a sé. Hanno investito molto poco i candidati nella campagna elettorale calabrese via Facebook, se confrontata con le elezioni emiliane: sembra quasi il sentore di una pre-rassegnazione contrapposta a ciò che realmente serve, un’alternativa. Non soltanto perché è Sud, non soltanto per il suo mare, quanto perché la Calabria il grottesco Calabrexit di Cetto La Qualunque non è così irreale in una regione che vive il dramma – condiviso peraltro con molte regioni meridionali – del vuoto sempre più vuoto, dell’alto tasso di reddito di cittadinanza a fronte della scarsa offerta di lavoro, del non finito e dei progetti di casa lasciati a metà, di una criminalità che dopo aver fatto terra bruciata intorno si è spostata.

Jole Santelli, Pippo Callipo, Francesco Aiello e Carlo Tansi si apprestano ad affrontare una grande sfida il 26 gennaio. Chiunque vinca, ciò che non serve è l’eterno ritorno dell’uguale.

Alba Dalù

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