“ Il rischio insabbiamento c’è, ahimè, in tutti i documenti Ue. Ma questo è un grande passo in avanti per l’Europa: oggi per la prima volta c’è una strategia, non un’azione emotiva [..] ma dei simboli importanti.”
Sono le parole del vittorioso Matteo Renzi in vista del successo dell’operazione Triton che incassa il triplo delle risorse, raggiungendo 120 milioni di euro e lo stesso budget di Mare Nostrum.

Si è concluso con questo nuovo motivo di gioia l’incontro del Consiglio Ue straordinario, iniziato con un minuto di silenzio per gli immigrati rimasti vittime delle ultime tragedie nel Mediterraneo.
Non tutti però si abbandonano ai festeggiamenti. Il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker rivela di desiderare ancora di più, un miglioramento più netto, un “risultato più ambizioso”. Di conseguenza quest’argomento sarà ancora motivo di discussione quando si dovrà argomentare anche sull’ Agenda dell’immigrazione, il 13 maggio, in vista del prossimo summit Ue di giugno. Proprio Juncker aveva infatti proposto questo aumento di fondi ai 28 capi di stato e di governo portandolo dagli attuali 3 a 9 milioni di euro al mese.

Triton infatti, subentrata alla fine del 2014 per controllare le frontiere esterne dell’Unione europea, ancora non ha sostituito Mare Nostrum, evento che stranisce molto il presidente della Commissione europea.
Preceduto da un incontro tra Matteo Renzi, Angela Merkel, David Cameron e Francois Hollande, il vertice dà via libera alle misure d’emergenza. I Paesi Francia, Germania, Belgio, Croazia, Slovenia e Norvegia si sono detti disponibili ad offrire i propri mezzi.

Sulla questione spende qualche parola anche il presidente francese François Holland: “Spetterà alla Commissione europea presentare proposte per modificare le regole di Dublino sul sistema di gestione dei richiedenti asilo e fare in modo che ogni Paese possa fare il suo dovere in termini di solidarietà.”

Mentre il premier britannico David Cameron offre la nave portaelicotteri Bulwark, tre elicotteri e due pattugliatori per varie e probabili operazioni di soccorso e salvataggio, in stretto contatto con Frontex e le autorità italiane, ma al di fuori di Triton. Tutto ciò a patto che le persone salvate siano portate nel Paese sicuro più vicino (probabilmente in Italia) e che non chiedano asilo nel Regno Unito.

Anche Renzi prende parola: “L’approccio per la prima volta è un approccio strategico. Con Mare Nostrum abbiamo raccolto in mare 499 cadaveri. Un numero enorme. Senza una visione strategica continueremo a ripescarli in mare.” Ancora prima dell’inizio dei lavori a Bruxelles, Renzi sostenne “l’Europa a tal proposito deve mostrare il suo volto più solidale e se non lo facesse perderebbe un’occasione. Finalmente c’è la volontà di tutti di affrontare il tema della Libia dal punto di vista politico. A Francia e Regno Unito abbiamo chiesto supporto per il mandato Onu”.

La prima idea proposta è quella di utilizzare una missione di ricerca e soccorso con spiegamento di messi navali e aerei che eviti tragedie come quelle di domenica. Nessuno vuole cambiare radicalmente il sistema Triton, ma anche l’Onu chiede all’Ue una soluzione immediata. L’Alto rappresentante Federica Mogherini, afferma “La legge del mare obbliga al salvataggio, quindi aumentare la portata della missione Triton, determina automaticamente ad un aumento dei salvataggi in mare.” E, in conclusione “si metterà in piedi un nuovo programma di ritorno rapido per i migranti illegali dagli Stati membri in prima linea, che sarà coordinata da Frontex”. Anche la Germania si offre di aiutare l’Italia, tenendo anche conto che la Triton in passato ha già partecipato ad azioni di soccorso.

Alessia Sicuro

Alessia Sicuro
Classe '95, ha conseguito una laurea magistrale in filologia moderna presso l'Università di Napoli Federico II. Dal 2022 è una docente di lettere e con costanza cerca di trasmettere ai suoi alunni l'amore per la conoscenza e la bellezza che solo un animo curioso può riuscire a carpire. Contestualmente, la scrittura si rivela una costante che riesce a far tenere insieme tutti i pezzi di una vita in formazione.

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