Napoli, continuano gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Oggi erano circa 30 i contestatori del Premier che, mentre  cercavano di aprire uno striscione sono stati caricati.

Una trentina di manifestanti tra cui studenti, lavoratori e singoli alla notizia della venuta del premier Matteo Renzi in visita a Napoli per firmare, in Prefettura, il “Patto per il sud”, si sono mobilitati per scendere a manifestare. Si sono presentati a Piazza del Plebiscito muniti di megafono e striscione: “Liberiamoci dal Governo Renzi, verso la manifestazione del 25 Aprile”.  I contestatori sono stati subito caricati, alcuni di loro hanno riportato delle lesioni.

<< La polizia ha caricato alcuni di noi mentre eravamo ancora lontani dalla Prefettura. In questo paese è impossibile esprimere dissenso. La libertà di parola viene consentita solo a Renzi e al governo >>  – spiegano i giovani scesi in piazza. L’ex Opg Occupato – Je so’ pazzo in una nota scrive: << Oggi Renzi ci ha provato di nuovo, a sgusciare di nascosto a Napoli per fare pubblicità e passerelle ai suoi in campagna elettorale. Un’altra volta ha trovato davanti a sé una parte di città che reagisce e non gli crede più. Un’altra volta si è circondato di centinaia di uomini di polizia, carabinieri in antisommossa, pronti a picchiare chi scende in strada o in piazza e chiede lavoro, diritti, scuola, sanità, servizi sociali. Ieri nel cuore di Napoli hanno sparato, nel bel mezzo del giorno. Due morti e due feriti e una città in ginocchio: noi non vogliamo più decidere se morire di camorra, di disoccupazione, di lavoro a nero, di terra dei fuochi, di emigrazioni forzate. Questo vogliamo arrivi chiaro alle orecchie del Premier e dei suoi, di De Luca e dell’imbarazzante candidata sindaco del Pd. Perciò in piazza oggi ci hanno praticamente sequestrato per ore, impedendoci di uscire, minacciandoci. Il potere arrogante e sordo, il capo che parla a reti unificate – e guai a chi gli da’ torto! – da una parte, e i nostri corpi, le nostre voci, la nostra determinazione dall’altra. Questa è la democrazia per Renzi: un popolo chiuso in un recinto, incapace di farsi sentire, depresso e scoraggiato e che ormai non si preoccupa più di se stesso, ché tanto alle cose importanti ci pensano i signori della Politica… Vi piaccia o no, anche questo è fascismo. Allentare la partecipazione alla vita collettiva, inibirla con le buone o con le cattive maniere, mettere in sordina. che chi governa ha tutto il consenso e la fiducia di questo mondo >>.

Act Campania in un ironica nota scrive: << CIAK SI GIRA! RENZI A NAPOLI PARTE II
Va in scena a Napoli l’ennesima fiction elettorale del Premier Matteo Renzi. Migliore attore non protagonista il presidente della Regione Campania De Luca, che si presta ad uno spot per il Sud sui fondi europei come se fossero una donazione del Partito Democratico. Migliore comparsa: Valeria Valente, che usa la conferenza stampa del Premier come se fosse una conferenza stampa di partito, facendo foto e status fb come se fosse il lancio della sua campagna elettorale. Severo il giudizio della critica:
1) Pd confonde Premier e segretario del partito. Il partito della nazione usa il potere economico (i soldi dello stato) e il proprio potere politico (il proprio ruolo istituzionale) per speculazione elettorale.
2) Il Sud come al solito è uno spot pubblicitario con cui giocare. Lotta alla criminalità, fondi, risorse, emergenze, promesse.
3) Una gestione ridicola delle forze dell’ordine contiene 30 manifestanti a Piazza del Plebiscito, creando una prigione naturale. Lo spettro dell’ordine pubblico torna si fa film comico, alla faccia della libertà del dissenso >>.

Durante il “salotto” che si è tenuto stamane erano presenti, oltre al Premier, il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, la candidata Sindaco Valeria Valente e altri esponenti del PD. Mancava, invece, la voce dell’attuale primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris.

<< La Campania per la sue difficoltà è simbolo di un paese che riparte: patti per il Sud, non chiacchiere. Finalmente si fa sul serio, l’epoca degli sprechi la mettiamo in soffitta facendo le cose serie, partendo dal Mezzogiorno. Già 13 dei 15 Patti per il Sud sono a buon punto, è il primo che si firma è quello per la Campania >>spiega il Premier.

Il Patto sopracitato impegnerebbe  il governo a una serie di investimenti concordati con la Regione e abbraccerebbe  diversi  settori: Infrastrutture, ambiente, sviluppo economico e produttivo, scuola, università e lavoro, turismo e cultura, sicurezza e cultura della legalità.

 

 

 

 

 

 

 

 

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