Alla ricerca dei dispersi in guerra Di Michele
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Alla ricerca dei dispersi in guerra di Vincenzo Di Michele raccoglie una serie di testimonianze delle famiglie dei caduti nel secondo conflitto mondiale, e anche di chi dal fronte è riuscito a tornare e ha dato la sua versione della storia.

Con Alla ricerca dei dispersi in guerra l’autore ci offre un’opera emozionante, corredata di fotografie dei soldati con la loro storia e, spesso, con il racconto della loro morte, laddove si è potuto conoscere il loro destino; sono inoltre presenti dettagliate cartine geografiche, cartoline, lettere e pagine di diario. In ogni sua opera Di Michele ha sempre avuto lo scopo di raccontare le vicende individuali, donando dignità dove purtroppo c’era solo disinteresse; la Storia, infatti, è scritta dai vincitori, e troppo spesso si è lasciato indietro chi ha perso la propria battaglia e, con quella, anche la vita.

Alla ricerca dei dispersi in guerra Vincenzo Di Michele

Molto toccanti sono le testimonianze dirette dei parenti dei dispersi, che hanno atteso invano il loro ritorno e che hanno tramandato di generazione in generazione la loro ferita – «Ricordo bene i vestiti di mio padre che erano distesi sul letto, profumati e stirati per quando sarebbe tornato. Solo il trascorrere del tempo scolorì pian piano quell’immagine nitida di un ragazzo poco più che ventenne partito in divisa». Di Michele riporta parola per parola le delicate lettere di chi gli ha chiesto di poter omaggiare il proprio caro disperso raccontando la sua storia che, purtroppo, è simile a quella di tanti giovani che sono partiti pieni di orgoglio per il proprio gesto patriottico e sono poi spariti, non lasciando traccia di sé.

Di Michele ci racconta anche delle terribili battaglie di El Alamein, dove morirono più di 5000 soldati italiani, dell’eccidio di Cefalonia, dove vi furono almeno 9000 perdite, e ancora del fronte russo, dove ci furono ben 90000 morti, due terzi dei quali nei campi di concentramento.

Ma c’è spazio anche per le storie a lieto fine, dove l’istinto di sopravvivenza ha prevalso sulla stanchezza e la disperazione, come nella vicenda di Arturo, abbandonato al gelido abbraccio del mare, in attesa della fine, quando improvvisamente viene toccato dal cadavere di chi si era ormai arreso: «Una rabbia interna mi scosse e si impadronì di me. No! No! No! Non dovevo fare anch’io quella fine. Quella faccia non doveva mai essere la mia. Alzai la testa: la costa turca era ora lontana non più di un miglio. Con tutte le energie residue, nuotai, nuotai e poi nuotai alla disperata finché una gioiosa ultima bracciata toccò quella benedetta terra».

BIOGRAFIA DELL’AUTORE

Vincenzo Di Michele (Roma, 1962) si è laureato in Scienze Politiche all’Università La Sapienza di Roma. Scrittore, giornalista, docente e storico, pubblica romanzi e saggi che hanno avuto importanti riscontri su quotidiani nazionali, riviste e blog, tra cui Il Tempo, Libero, La Repubblica, La Stampa, Il Giornale, L’Unità e Lettera 43. Tra le sue numerose opere si ricordano: Io, prigioniero in Russia (Maremmi Editori, 2008, 2a ed. “La Stampa” di Torino in allegato, 2010); Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso (Curiosando Editore, 2011); Pino Wilson, vero capitano d’altri tempi (Fernandel, 2013); L’ultimo segreto di Mussolini. Quel patto sottobanco tra Badoglio e i tedeschi (Il Cerchio, 2015); Cefalonia, io e la mia storia (Il Cerchio, 2017); Animali in guerra, vittime innocenti (Il Cerchio, 2019). Ultima fatica Alla ricerca dei dispersi in guerra (Vincenzo Di Michele, 2020).

Recensione a cura dell’Ufficio stampa Il Taccuino

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