Voci non confermate sussurrano che l’amministrazione comunale di Casoria stia per chiudere un accordo con la casa giapponese di videogiochi Nintendo, affinché la città venga inserita in uno dei prossimi livelli dell’idraulico più amato di tutti i tempi, Super Mario!

Per ottenere qualche informazione in più, ho pensato bene di verificarlo di persona nel modo più banale possibile: facendo una passeggiata lungo le strade di Casoria. E quello che ho scoperto mi ha lasciato esterrefatto.

È un normale pomeriggio d’inverno, a Casoria, piove e fa freddo come da mesi a questa parte. A via Cavour schivo gli allestimenti dei negozi sui marciapiedi, che ingombrano quasi completamente lo spazio costringendomi a spostarmi sulla carreggiata, mentre le auto coraggiose fanno il resto, parcheggiando davanti ad androni ed ingressi di palazzi.

Giungo quindi a piazza Cirillo, lo storico fortino delle auto in doppia fila e sulle strisce pedonali: per buona sorte, l’orario è clemente e riesco ad attraversare senza grossi patemi. Qualcuno si ferma addirittura per lasciarmi passare: sembra quasi una trappola, non mi fido e procedo oltre.

Nel tratto di corso Umberto I sono di nuovo costretto a destreggiarmi tra auto sul marciapiede ed auto che scansano le auto sul marciapiede (ottenendo i fossi come ricompensa); schivo con destrezza un paio di vetture prima che possano sottrarmi una vita – al che mi domando: dove sono i funghetti verdi che ti resuscitano se succede qualcosa?

Ma è in via Carlo Verre che si palesa con dirompenza la fine architettura piattaformistica: laddove la strada in rifacimento, senza nessun segnale o cartello o avviso di alcun genere, mi costringe per puro caso a percorrere il cantiere, saltando dai marciapiedi alle soglie degli ingressi privati per evitare di precipitare nel vuoto, proprio come Super Mario nei castelli di lava. Fortuna che la pioggia scotta di meno: niente game over per me.

Scendo le scale di via Cesare Battisti, prestando cura a non scivolare, attraverso il ponte di via Armando Diaz che perde torrenti d’acqua e rimpiango di non aver alcun bonus da utilizzare per imparare a nuotare meglio; sono costretto a guadare il fium… la strada tutto da solo, risalendo poi verso via Nazario Sauro, dove il passaggio è di nuovo reso impervio da allestimenti, pali e cartelli, specchi d’acqua che non hanno nulla da invidiare a Venezia ed auto parcheggiate in maniera casuale stabilita dal sistema. Tutto in una sola volta, come in ogni livello finale che si rispetti.

Giungo quindi a destinazione, stanco e bagnato, senza stelline nelle tasche ma ancora in vita per raccontarlo; e immaginate la mia delusione, quando alla fine del quadro, immancabile, ascolto il messaggio che qualcuno di voi avrà già immaginato:

“Thank you, Manu, but our princess is in another castle!”

Emanuele Tanzilli
@EmaTanzilli

Thank you Mario
Il ritratto della felicità sul volto di Mario divenuto celebre in tutto il mondo.

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