E’ stata una notte di combattimenti in Medio Oriente, dove l’ISIS continua ad essere lo spauracchio del mondo occidentale. Questa notte, però, sembra che l’ISIS abbia subito sconfitte nel nord-est della Siria.

Secondo fonti locali, i peshmerga curdi hanno respinto l’avanzata dell’ISIS verso Kobani, cittadina a nord della Siria. Secondo le fonti i peshmerga hanno fatto arretrare le forze dei jihadisti fino a 3 km dalla città, dopo un assedio durato più di una settimana. Il respingimento è arrivato solo grazie alla notevole quantità di curdi accorsi nella città, specialmente dalla Turchia. Si parla di quasi 100.000 curdi pronti a combattere contro lo Stato Islamico che si sono recati a Kobani o si sono stabilizzati per combattere nei villaggi a confine tra Turchia e Siria. Sempre in Siria, riprende vigore la guerra civile tra esercito regolare e ribelli, con la Siria che riprende il controllo di Adra al-Omalia, nel nord-est della Siria, come si apprende da emittenti radiotelevisive locali.

Anche gli USA hanno portato a termine alcuni attacchi contro l’IS in territorio siriano. In tutto dovrebbero essere stati effettuati 12 raid aerei, con cui gli Stati Uniti hanno distrutto altrettanti siti industriali. Gli obbiettivi colpiti dagli americani sono raffinerie di petrolio prefabbricati, facili da attivare e veloci da trasportare. Secondo l’intelligence americana in quei siti vengono prodotti poco meno di centomila barili di petrolio al giorno, che sul mercato legale costerebbero decine di milioni di dollari. Nel mercato nero sono sicuramente venduti ad un costo minore, ma si ritiene che il petrolio raffinato e venduto sia la maggiore fonte di finanziamento per i jihadisti.

Dopo la brutale decapitazione del giornalista francese in Algeria, anche i caccia francesi hanno preso parte ai raid contro l’ISIS, precisamente in Iraq. Hollande, però, non ha escluso la possibilità che questi raid possano essere effettuati anche in Siria nel prossimo futuro. La questione, come dichiara il ministro degli esteri Le Drian, è sul tavoloma non nei prossimi giorni. Abbiamo già importanti obbiettivi in Iraq“. La decapitazione di Gourdel ha scosso molto l’opinione pubblica francese, e ha smobilitato anche la comunità islamica francese, la più grande d’Europa con 5 milioni di fedeli. Il presidente del consiglio francese della comunità islamica, Dalil Boubaker, ha invitato tutti i fedeli a manifestare la propria solidarietà verso la famiglia di Gourdel per la “barbara esecuzione“.

Intanto al summit dell’ONU di ieri, Cameron ha annunciato che chiederà al parlamento di approvare i raid aerei contro l’ISIS nei prossimi giorni, condannando lo stato islamico per la decapitazione del giornalista francese. Cameron si è anche rivolto all’Iran, chiedendo collaborazione “per la stabilizzazione di Siria e Iraq“. “L’Iran sostiene organizzazioni terroristiche, il suo programma nucleare è da cambiare – ha precisato il premier britannico- ma i leader iraniani possono aiutare a sconfiggere l’Is e ad assicurare maggiore stabilità a Iraq e Siria“. Il ministro degli esteri iraniano, Zarif, ha fatto sapere che “non entreremo nella coalizione perchè non ci fidiamo degli americani. Ma sosterremo l’Iraq per un dovere religioso e senza chiedere il permesso a nessuno, perchè nessuno può immischiarsi nelle relazioni tra Iran e Iraq“.

Francesco Di Matteo

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