I residenti di Gorino hanno bloccato le strade per impedire a 20 migranti (12 donne ed 8 bambini) di stabilirsi in paese. Il pullman, non potendo oltrepassare le barricate erette dagli abitanti del posto, ha fatto dietrofront.

Una notizia questa che, tra indignazioni ed approvazioni, ha fatto il giro del web.

Il prefetto Mario Morcone, con parole dure e provocazioni, ha mostrato il suo disprezzo nei confronti dei connazionali implicati nell’accaduto: “È un amaro ricordo che quei cittadini si porteranno appresso a lungo. Gli italiani che rifiutano l’aiuto doveroso a donne e bambini sono ottusi, mi vergogno di averli come connazionali. Se non vogliono vivere nello stesso posto dove diamo accoglienza ai profughi andassero a vivere in Ungheria. Noi staremo meglio senza di loro.

Reazione completamente opposta, invece, quella del partito di Lega Nord. Difatti, Alan Fabbri ha dichiarato: “Grazie a chi ha manifestato la scorsa notte, grazie a chi ha lottato per far vincere la democrazia e il buon senso. I cittadini di Gorino sono per noi i nuovi eroi della Resistenza contro la dittatura dell’accoglienza. Abbiamo sostenuto, e continueremo a farlo, in ogni sede e in ogni modo, la loro protesta”. Inutile sottolineare anche l’approvazione di Matteo Slavini attraverso il suo account facebook.

Intanto, poco più di ventiquattro ore prima, a Napoli sono stati accolti ben 463 migranti. Il comune, con l’aiuto del centro sociale Insurgencia e dei tantissimi cittadini, ha garantito un tetto, vestiti e tutto lo stretto necessario. Una solidarietà questa che si scontra con l’inospitalità dei gorinesi.

Questi ultimi avranno forse dimenticato i loro gesti eroici durante la catastrofica alluvione del Polesine nel novembre del 1951? Furono proprio i pescatori di Gorino a salvare 320 persone tra cui donne e bambini. Probabilmente tutto ciò fu dettato dal fatto che fossero connazionali.

gorino

“Noi non siamo mai stati razzisti, lo stiamo diventando grazie a loro”, si giustificano così alcuni gorinesi fortemente convinti del vile gesto, seguito da festeggiamenti alla notizia che i venti migranti sarebbero stati accolti altrove. Un gesto che porta inevitabilmente a riflettere ed a porsi una domanda: in questo modo non ci si paragona automaticamente a chi mette queste persone in condizioni di lasciare la propria terra e trovare rifugio in altri posti del mondo?

Dunque, una situazione a dir poco imbarazzante per l’Italia che pare essere divisa in due. Ma bisogna ricordare che c’è in ballo la vita di persone innocenti, costrette a scappare dal loro paese. La maggior parte lascia i propri affetti sperando di trovare persone disposte a porgere loro una mano. Una speranza che talvolta si infrange nel momento in cui approdano sulle coste del bel Paese.

Ilaria Cozzolino

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