Dua Lipa, un successo dal vago sapore di revival
Fonte: virginradio.fr

Nonostante abbia calcato le scene pochi anni or sono, Dua Lipa è riuscita ad attestarsi come uno dei più imponenti fenomeni pop della nostra epoca. Dal momento che le sue hit sono tra le più trasmesse dalle emittenti radiofoniche e tra le più ballate in discoteca, appare quasi impossibile, soprattutto per i giovanissimi, non aver sentito parlare almeno una volta della cantautrice e modella britannica di origini albanesi/kosovare.

Brano dopo brano, esibizione dopo esibizione, la popstar classe 1995, battezzata dal suo pubblico con l’appellativo regina del dark pop, ha infiammato il mondo intero facendo incetta di record: Dua Lipa ha già venduto quattro milioni di dischi e oltre sessanta milioni di singoli, vanta due Grammy come miglior artista esordiente, il maggior numero di candidature nella storia dei Brit Awards e il primato di artista femminile più giovane ad aver raggiunto il miliardo di visualizzazioni web.

Se si pensa che la scalata verso il successo di Dua Lipa ha avuto inizio all’incirca cinque anni fa, i numeri sopracitati appaiono a dir poco impressionanti. La carriera della cantante britannica è decollata nel giro di pochissimo tempo: a seguito della pubblicazione sul proprio canale You Tube di cover di brani di grandi artisti internazionali nel 2015, la nota etichetta discografica statunitense Warner Records rimase talmente impressionata dalle sue doti canore da offrirle un contratto; lo stesso anno pubblicò il suo primo e fortunoso d’esordio New Loveche la rese famosa in tutto il globo.

Due anni dall’esordio arrivò per Dua Lipa la vera e propria consacrazione. Nel giugno del 2017 uscì l’omonimo disco che consentì alla popstar di affermarsi come astro nascente della musica mondiale. A dimostrazione della popolarità che sembra non conoscere freni raggiunta dall’artista, l’album contenente brani del calibro di ”Be The One”, ”Blow Your Mind (Mwah)”, ”New Rules” e ”IDGAF” è ad oggi alla sesta posizione nella classifica generale dei dischi più ascoltati di sempre sulla nota piattaforma streaming Spotify.

Per chiudere il cerchio, lo scorso 1 dicembre Dua Lipa ha annunciato tramite i social network il titolo del suo secondo lavoro in studio, ossia ”Future Nostalgia, uscito ieri.

Il timbro vocale profondo e al contempo delicato e la capacità di esercitare un forte ascendente hanno consentito a Dua Lipa, giorno dopo giorno, di ritagliarsi una vasta fetta di consensi nell’universo della popular music. Malgrado la rapida ascesa e il successo planetario, l’umiltà e la costante voglia di mettersi in gioco della giovane artista sono rimaste intatte.

Dall’ascolto dei brani che hanno preceduto l’uscita di ”Future Nostalgia”, emerge che Dua Lipa sembra essere fortemente intenzionata a voltare le pagine della propria carriera artistica e a scriverne di nuove. Se finora la popstar aveva deciso di puntare su un sound ben rodato che strizzava l’occhio a ciò che va per la maggiore nelle classifiche mondiali, per l’occasione ha dato ampio spazio ad atmosfere anni Novanta e dance retro.

Dei singoli ad oggi pubblicati, la canzone apripista dell’album ”Don’t Start Now” è quella che incarna appieno la nuova essenza di Dua Lipa. La voce sicura e potente portata in trionfo dall’ampio utilizzo di elettrofoni e la maggiore caratterizzazione dal punto di vista sonoro rispetto ai precedenti lavori sono la superlativa prova della maturità artistica eclettica e duratura raggiunta dalla performer.

Il secondo estratto ”Future Nostalgia”, che dà il titolo al disco, è un brano allegro e divertente che invita a ballare e sorridere. Il beat travolgente e martellante con rimandi al synth-pop anni Ottanta dona alla canzone un’energia viscerale da potenziale hit che arriva dritta in testa all’ascoltatore.

Il terzo inedito ”Physical” si adatta appieno al tema retro del disco essendo un tributo al celeberrimo musical “Flashdance”. Il videoclip che vede una Dua Lipa dall’acconciatura dip-dye allenarsi in palestra circondata da una serie di ballerini dagli abiti multicolori è un chiaro richiamo all’omonimo inno pop pubblicato nel 1981 dall’attrice e cantante australiana Olivia Newton-John.

Sembrano esserci tutti i presupposti per riconfermare il successo del precedente lavoro in studio. Il carisma, la duttilità vocale e la poliedricità della formazione artistica hanno consentito a Dua Lipa di portare una ventata d’aria fresca viziata da un retrogusto vintage in una scena musicale britannica che, salvo qualche rara eccezione, da anni risulta statica e poco feconda. God Save the Queen of Dark Pop!

Vincenzo Nicoletti

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