Dall’1 al 5 ottobre, la città di Bologna ospiterà la settima edizione del roBOt Festival, manifestazione internazionale dedicata all’arte digitale e alla musica elettronica, nata nel 2008 nel capoluogo emiliano.

Come ogni autunno, lo staff dell’Associazione Culturale Shape, organizzerà l’ormai rinomata quattro-giorni del festival, che ha già visto andare in scena la sua preview sulla terrazza del Teatro Comunale, in occasione della quale si sono esibiti Katzuma.org (Deda) e James Holden.

Il programma completo prevede una ricca affluenza di pubblico ed artisti partecipanti, che si esibiranno o presenteranno le proprie opere in cinque locations sparse in giro per la città. Oltre al Teatro Comunale, infatti, il roBOt si svolgerà tra l’Estragon e la zona Fiera, venues in grado di coniugare ampiezza di spazi e centralità urbanistica, il MAMbo (Museo d’Arte Moderna di Bologna) e lo storico Palazzo Re Enzo, a due passi da Piazza Maggiore, nel cuore del centro cittadino.

E proprio il centro di Bologna è, da diversi giorni, agghindato dagli smaglianti colori dei manifesti realizzati per l’occasione da Nicola Benetti, designer bolognese ormai assiduamente impegnato a collaborare con lo staff del roBOt. Il lay-out del progetto di Benetti si modella sulla morfologia dell’urbanistica cittadina tramite i saturi colori dei suoi paesaggi fulgidi ed eterei e si accorda alla perfezione con le tematiche trattate dell’edizione di quest’anno.

L’hashtag #lostmemories funge, infatti, da leitmotiv illustrativo della riflessione sulla memoria propria della VII edizione del festival, la quale si confronta con lo studio sulle nuove tecnologie che sta alla base dell’intero progetto roBOt. Tutti gli artisti partecipanti sono stati tenuti, tramite il bando Call4roBOt, a confrontarsi col tema della robotizzazione della memoria e del processo costitutivo di funzioni mnestiche digitali, frammentate e parcellizzate in grappoli di bit.

Oltre alle installazioni digitali, parte di un progetto site-specific per ogni location del festival, la componente visiva del roBOt si manifesterà anche tramite la proiezione di screenings da parte di visual-artists quali Ralf Schmerberg, Sergio Caballero, il collettivo Vidéographe, etc.

Non mancheranno, inoltre, i visuals designati a fungere da scenografia alle esibizioni di dj e musicisti del calibro di Apparat (presente anche come progetto Moderat insieme ai Modeselektor), Ricardo Villalobos, Inga Copeland e molti altri. Il tutto rimarcando l’idea di voler importare la tendenza tipicamente nordeuropea della musica elettronica a ricercare un sincretismo che conduca arte e suono ad un dialogo profondo.

L’edizione 2014 del festival prende, dunque, il via dall’incontro tra immagine, suono e memoria, rinnovando il senso di coesione tra le arti e l’analisi dell’interpretazione estetica del moderno sviluppo tecnologico e scientifico, che hanno fatto del roBOt una manifestazione innovativa ed internazionalmente rinomata.

roBOt Festival, a Bologna dall’1 al 5 ottobre 2014.

Cristiano Capuano

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