Dopo poco più di un mese dal suo inizio, la Premier League ha già una serissima candidata al titolo: il Manchester City di Manuel Pellegrini, reduce da cinque vittorie nelle prime cinque partite di campionato con 11 gol messi a segno e nessuno subito. I Citizens sono partiti subito forte, abbattendo il West Bromwich e il Chelsea nelle prime due giornate (3-0 per il City in entrambe le gare) e superando con disinvoltura l’Everton alla terza (2-0 a Goodison Park) e il Watford alla quarta (2-0 all’Etihad Stadium). La quinta giornata, invece, è stata finora l’unica gara difficoltosa di questo inizio campionato per il City. A Selhurst Park, contro il Crystal Palace allenato dall’ex Newcastle Alan Pardew, i Citizens sono riusciti a conquistare i tre punti solamente al novantesimo minuto, grazie al tap-in vincente del giovanissimo Iheanacho, attaccante nigeriano classe 1996 subentrato un minuto prima a Bony. All’ottima partenza in campionato, il City non è riuscito ad abbinare un altrettanto ottimo inizio in Champions League, beccandosi le feroci critiche della stampa britannica dopo la sconfitta interna rimediata contro la Juventus. Il futuro di Pellegrini passa proprio dal rendimento in Europa: da quando lo sceicco Mansur ha iniziato ad investire ingenti quantità di denaro per rafforzare il club, la squadra ha sempre lottato ai vertici in Premier, senza però mai brillare in Champions. I migliori piazzamenti europei, raggiunti proprio sotto la guida del tecnico cileno, rimangono gli ottavi di finale persi col Barcellona nelle ultime due edizioni della massima competizione europea.

In acque ben più agitate, navigano Josè Mourinho e il suo Chelsea. In piena concordia con le sue origini, lo Special One è sempre stato un condottiero di successo, ma questo inizio di stagione si è rivelato insidioso come mai era successo prima: tre sconfitte, un pareggio ed una sola vittoria, per di più di misura (2-3) contro il modesto West Bromwich. Nella conferenza stampa alla vigilia dell’esordio europeo contro il Maccabi Tel Aviv, sconfitto con un sonoro 4-0, il tecnico portoghese ha ammesso di non essere soddisfatto di quest’inizio di stagione. Tuttavia, a chi parla di “crisi delle terza stagione”, lo Special One ha risposto: «Al Porto e all’Inter non ho avuto una terza stagione, al Chelsea ho vinto FA Cup e Carling Cup e giocato la semifinale di Champions League. Nel Real Madrid ho vinto la Supercoppa, ho perso la finale di Coppa e siamo andati in semifinale di Champions. Fate clic su Google invece di fare domande stupide». Inoltre, Mourinho ha tenuto a sottolineare come il Chelsea, fino a tre mesi fa, fosse squadra più forte e temuta d’Inghilterra. Ma i blues di questo inizio di stagione non ricordano neanche lontanamente quelli di pochi mesi fa: i quattro punti in cinque partite e la peggior difesa della Premier con 12 gol subiti, quasi la metà di quelli subiti durante tutto il campionato scorso (32), sono dati estremamente preoccupanti. Lo Special One, oltre che in difesa, sta riscontrando gravi difficoltà anche nella fase offensiva: Diego Costa e Radamel Falcao, due bomber di assoluto valore, hanno messo a segno un unico gol a testa in queste prime, disastrose partite di campionato. Insomma, Mourinho è chiamato alla non facile impresa di trovare la giusta direzione per portare il Chelsea in acque più tranquille, a partire dal match di sabato contro l’Arsenal.

I Gunners, dopo l’inizio di campionato propiziato dalla sconfitta interna con il West Ham, sono riusciti a guadagnare terreno grazie alle tre vittorie e al pareggio delle ultime quattro giornate di campionato. Gli uomini di Wenger occupano da anni i piani alti della classifica, ma il titolo manca da ben undici anni, quando l’Arsenal dei record di Henry & Co. vinse la Premier League da imbattuta. Purtroppo, neanche quest’anno l’Arsenal sembra sufficientemente attrezzato per vincere. Il mancato arrivo di un attaccante di livello internazionale, come ad esempio Benzema, di cui si è parlato per tutta l’estate, peserà tantissimo sulla stagione dei Gunners, i quali hanno messo a segno solamente cinque reti, nonostante siano la squadra che tira di più in tutta la Premier con 22.4 tiri di media a partita. Anche su campo internazionale, le aspettative non sono altissime: la sconfitta per 2-1 in terra croata, contro la Dinamo Zagabria, è il preludio di un cammino europeo che si prospetta ben poco esaltante.

Un cammino analogo a quello dell’Arsenal è stato compiuto finora dal Manchester United, anch’esso a 10 punti in classifica e sconfitto all’esordio europeo dal PSV Eindhoven, sempre per 2-1. Tuttavia, l’organico che Van Gaal ha a disposizione, costringe il tecnico olandese a prefissarsi obiettivi più ambiziosi, almeno in campo nazionale. Dopo il deludente quarto posto della scorsa stagione, che ha tuttavia riportato lo United in Champions dopo un anno di assenza dai palcoscenici europei, i Red Devils vogliono dimostrare di poter intralciare il cammino dei rivali del City e impedirgli di porre un po’ troppo presto la parola “fine” al campionato.

Fonte immagine in evidenza: google.it

Marco Puca

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