tribalismo - palestina e ucraina
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L’antefatto: uno Stato imperialista viola il diritto internazionale per ledere la sovranità di un altro Stato attraverso l’efferatezza della violenza bellica, macchiandosi di genocidio e di altri crimini contro l’umanità. Una fattispecie comune, in un contingenza storica segnata dalla preoccupante riemersione del tribalismo.

Lo Stato in questione è l’Ucraina? Per i putinisti e i rossobruni che sulla cartina geografica della Russia leggono ancora Unione Sovietica, non c’é problema. Anzi no, si tratta di un’esagerazione, di una macchinazione. Gli ucraini, comunque, sono nazisti, manovrati dagli americani intenzionati a restringere “lo spazio vitale russo”. Gli aiuti militari per aiutarli a difendersi? Giammai, vogliamo la “pace”.

Lo Stato in questione è la Palestina? Per i pasdaran filo-occidentali fino alla contraddizione ontologica, per assecondare il diritto alla difesa preventiva e/o alla vendetta di Israele tutto è concesso: costringere in una gabbia a cielo aperto 2 milioni di persone, privarle di acqua, cibo, connessione internet e dignità e infine bersagliarli più o meno indiscriminatamente con i missili? Pienamente legittimo.

Ricordi al complottista filo-russo del massacro di Buča? Non è mai esistito, l’ha messo in scena Hollywood, e se pure fosse esistito se la sono cercata. Del resto, sono nazisti e filo-occidentali. Ricordi al filo-israeliano a oltranza che i raid aerei dell’IDF su Gaza degli scorsi venti giorni sono costati la vita a più di 10 mila persone tra cui oltre 3.000 bambini? Un’effetto collaterale tutto sommato tollerabile, per un’escatologia superiore. Del resto, i palestinesi sono tutti jihadisti.

È davvero curioso notare un particolare, che fa tutta la differenza. In più di qualche caso gli anti-ucraini sono anche filo-palestinesi. E viceversa i filo-israeliani sono anche pro-Ucraina. Così, in questo macabro e insopportabile veto incrociato pregno di ipocrisia e incoerenza, gli attacchi contro civili inermi sono necessari, sono una farsa o sono addirittura opportuni a seconda delle circostanze “ideologiche”, più che altro di tifoseria. Il cherry-picking elevato a forma di convivenza, a metodo per (non) dirimere le controversie, insomma.

Ma questo modus operandi non caratterizza solo gli estremisti e gli invasati. Questa logica, quella del tribalismo, ha permeato di sé tutta l’opinione pubblica, soffocando la nostra capacità di discernere sulla base di valori condivisi: la maggior parte di noi, quasi inavvedutamente, patteggia con intensità variabile per l’una o l’altra parte e prova simpatie o antipatie non tanto sulla base di princìpi universali, ma piuttosto secondo narrazioni avversative e appunto “tribali”.

Ammantati da una di quelle oramai insopportabili bandierine sui social, che ci identificano sommariamente in questo o quell’altro tifo a dispregio dell’altro, alimentati dalle nostre echo-chamber mediatiche, dove leggiamo e sentiamo ciò che vogliamo leggere e sentire come vogliamo leggerlo e sentirlo, perdiamo anche quell’opaco riflesso di umanità che ancora ci separa da un abisso di ferinità particolarmente profondo e pericoloso.

Inutile sperare che tutto questo si fermi, che si inverta la rotta. Perché il settarismo e il fanatismo sono l’antitesi della dialettica e del senso critico, del rispetto e dell’umanità. Dunque, che vinca il migliore. Anzi, il meno peggio.

Luigi Iannone

Luigi Iannone
Classe '93, salernitano, cittadino del mondo. Laureato in "Scienze Politiche e Relazioni Internazionali" e "Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica". Ateo, idealista e comunista convinto, da quando riesca a ricordare. Appassionato di politica e attualità, culture straniere, gastronomia, cinema, videogames, serie TV e musica. Curioso fino al midollo e quindi, naturalmente, tuttologo prestato alla scrittura.

1 commento

  1. Le guerre non sono un gioco, ma vedo che molti le stanno considerando tali.
    Denuncia del magistrato Carlo Palermo alla Corte Internazionale dell’Aja.
    https://drive.google.com/file/d/1Hlrx-9I151zd6D_hV2XNZNOS6ugR1mNU/view?fbclid=IwAR16q7-vdIdCq98VZIVX8qm9KjBT60aIzhJTKsHzWLOmAcld4wf4gO9Ly2g&pli=1
    https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/309-topnews/97934-carlo-palermo-alla-corte-dell-aja-arrestate-netanyahu-ed-i-membri-di-hamas.html
    Questo sì che è un uomo di responsabilità che vedrei bene al governo del nostro corrotto paese. Ho avuto l’onore di conoscerlo di persona anni fa, mentre lo proteggevano da probabili attentati, perchè era ed è dello stesso stampo di Falcone e Borsellino.

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