Matteo Salvini e Luigi Di Maio vogliono cavalcare l’onda definitiva dell’antipolitica per distruggere le Istituzioni italiane. L’attacco frontale al Presidente della Repubblica, sulle sue prerogative e non soltanto da un punto di vista politico, è un’irresponsabilità e porterà l’Italia in una crisi senza fine, su tutti i piani.

Innanzitutto, dopo una campagna elettorale in cui i due hanno tentato in ogni modo di negare ogni tipo di possibile accordo, Salvini e Di Maio hanno deciso di convogliare a nozze. È la politica, bellezza, del resto in Parlamento, con una legge elettorale di questo tipo, bisogna trovare delle convergenze. I due le hanno trovate, anche se le contraddizioni di fondo sono state tante, a partire dall’Onorevole Luigi Di Maio, il quale diceva in tempi non sospetti che non avrebbe mai governato con Salvini, essendo che la Lega Nord ha più volte offeso Napoli e tutto il Sud Italia.

Dopo un’orribile campagna elettorale, Salvini e Di Maio hanno tenuto l’Italia imprigionata in una lunga discussione, scrivendo un patto di governo effettivamente politico e imponendo al Presidente della Repubblica un Presidente del Consiglio non solo non eletto in Parlamento, ma anche un tecnico ed un perfetto sconosciuto.

Un Governo politico, con degli obiettivi chiari, supportati da un avvocato che nessuno conosce, senza il minimo peso politico per attuare un programma scritto da due forze che gli impongono un “contratto” di cose da fare senza che avesse la benché minima autorità ed autonomia. Siamo alla follia istituzionale.

E ancora, il contratto di Governo è una stupidità clamorosa, perché si tratta soltanto di un accordo classico, fatto tra due forze politiche, le quali hanno dovuto trovare un equilibrio politico per decidere di avanzare e dividersi Ministeri e incarichi. Nulla di grave, per carità, la politica è anche compromesso e su questo hanno trovato la strada, soltanto che poi l’hanno venduta come se fosse stato oro colato per il popolo. Salvini e Di Maio si sono dimostrati due abili furbastri.

La buffonata delle proteste in piazza

L’irresponsabilità di Matteo Salvini e Luigi Di Maio è talmente tanta da portare la protesta contro il Presidente della Repubblica in piazza, aprendo un conflitto che, onestamente, non sappiamo dove potrebbe arrivare. Si tratta di una vera e propria buffonata politica, sebbene legittima. A Sergio Mattarella non si possono imputare colpe per la non nascita del Governo: non ha fatto altro che accettare le proposte dei due alleati fino a provare ad indicare un’altra figura al ministero dell’Economia, con la nomina di Giorgetti della Lega, che avrebbe avuto maggiore senso, dato il ruolo così importante delle prospettive politiche e del programma che avevano sottoscritto. La risposta, con il due di picche, ha fatto saltare il piano dell’Esecutivo giallo-verde. Ma allora cosa volevano veramente? 

Salvini e Di Maio volevano davvero Governare?

Questa è l’altra domanda da farsi. Impuntarsi su un Ministero, come quello dell’Economia, con il nome di Savona, nonostante da giorni trapelassero tutti i dubbi e la volontà di mediare del Presidente Mattarella, ha portato Matteo Salvini ad estremizzare e drammatizzare un’azione per ribaltare il campo.

In due mosse è passato come la persona che ha fatto dei passi indietro, rinunciando prima agli incarichi di Primo Ministro e di altri ministeri finiti ai 5 Stelle e poi, nel momento del veto politico sul Ministro dell’Economia Savona, è diventato quello che vuole combattere l’establishment europeo dei poteri forti.

Insomma, una lotta contro i mulini a vento dello Spread, Salvini concentrerà tutta la sua campagna elettorale su questa tematica e si vedrà, laddove possibile, che fine farà l’accordo con Luigi Di Maio.

Intanto, proprio Luigi Di Maio esce totalmente scamazzato dalla figura del nuovo alleato, dato che, a questo punto, non potrà cambiare linea e i Cinque Stelle dovranno battersi sullo stesso piano della Lega. Faranno coalizione insieme? Questo è ancora troppo presto per dirlo, ma sicuramente saranno due schieramenti politici alternativi al polo europeista. Due campi di azione sulla quale si gioca a fare la politica sulla vita degli italiani. Complimenti a tutti!

Luca Mullanu

Luca Mullanu
Lavoratore nel settore del turismo, appassionato di politica sin dalla nascita. Fondatore e ideatore di Libero Pensiero online insieme a Emanuele Tanzilli. Da ragazzo, come tantissimi altri, avvertiva il peso delle ingiustizie della società: voleva cambiare il mondo e ha cominciato ad impegnarsi durante i primi anni di Liceo. Cuore a sinistra, contribuisce alla crescita della FGCI, di cui era anche Segretario Provinciale di Napoli. Attualmente senza casa politica, come tanti e tante di sinistra che non si riconoscono più in nessun soggetto organizzato. Un libero pensatore: scrive praticamente da sempre. Ha sempre odiato le ingiustizie, non ama i dogmi. Per minacce o complimenti potete contattarlo all'indirizzo mail: lucamullanu@gmail.com

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