Alla fine, la prima seduta del nuovo consiglio regionale della Campania è stata rinviata.

Tutto come previsto, nessuna proclamazione degli eletti, nessuna nomina della giunta, nessuna esposizione del programma di governo né scelta del famigerato vice-presidente che avrebbe dovuto, nelle intenzioni iniziali, sopperire all’assenza di Vincenzo De Luca.

La decisione di rinviare tutto è stata presa ieri, a seguito di un lungo confronto tra il “presunto” presidente De Luca e i suoi fedelissimi. Il decreto di sospensione firmato venerdì da Matteo Renzi, in attuazione della Legge Severino, ha infatti evidenziato come qualsiasi atto compiuto da De Luca, compresa quindi la nomina della giunta, alla luce di tale decreto risulterebbe nullo.

Un contrattempo non da poco per il Partito Democratico, riunito in queste ore in assemblea regionale per decidere le mosse da compiere. Scontato, com’era ovvio che fosse, il ricorso alla prima sezione civile del Tribunale di Napoli, per garantire entro i termini tecnici previsti dalla legge (venti giorni dalla proclamazione degli eletti, dunque entro il 12 luglio), “L’insediamento e la piena funzionalità degli organi di governo della Regione”, come dichiarato dal deputato Fulvio Bonavitacola.

Per un PD che corre ai ripari, e attraverso il consigliere anziano Rosetta D’Amelio prende tempo annullando la seduta prevista per oggi, ci sono le opposizioni che a gran voce polemizzano con il caos istituzionale in cui la Campania è di fatto piombata. Era stato l’ex presidente Caldoro (a cui la redazione porge il suo cordoglio per il grave lutto che lo ha colpito ieri, ndr) a sottolineare per primo il grave danno che l’atteggiamento dei democratici, ostinati nel candidare un ineleggibile, avrebbe comportato; a seguire, Movimento 5 Stelle e Sinistra al Lavoro hanno invocato il ritorno a elezioni come strada maestra per uscire dall’impasse.

Sembra plausibile, a questo punto, che le sorti del nuovo governo della Campania vengano stabilite dal Tribunale, che dopo aver “salvato” De Magistris potrebbe concedere a De Luca una “sospensiva della sospensione” e consentire così la nomina di un vice. Tuttavia, la corsa contro il tempo affanna già gli animi e fa ribollire le opposizioni nonché molti cittadini campani, irritati dalla testardaggine con cui si è voluto far precipitare la Campania in un vuoto istituzionale.

Emanuele Tanzilli

Fonte immagine di copertina: notizie.tiscali.it

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