Sono ancora in atto le votazioni per il nuovo Presidente della Repubblica dopo il primo (previsto) buco nell’acqua di giovedì. Oggi, venerdì 30 gennaio alle 9.15 ha avuto inizio un secondo round a Montecitorio, ma sembra che le previsioni del premier Renzi siano giuste. Molto probabilmente gli italiani potranno con soddisfazione (o meno) scoprire chi sarà il loro nuovo presidente solo sabato, quando finalmente gli elettori rinunceranno al diritto d’astenersi al voto.

Solo per sabato servirà infatti la maggioranza assoluta di 505 voti, ma Renzi si fa forte con i suoi 554 elettori sicuri. Il lavorio di stamani si stima sarà importante per testare il reale sostegno a Sergio Mattarella, candidato al Colle scelto da Renzi e dal Pd. Per ora il candidato ha il sostegno di 444 voti sicuri del dem, il placet dei 34 Grandi elettori Sel e quello dei 45 votanti dei gruppi Scelta Civica e Per l’Italia.

La situazione non è però così stabile. I voti del Sel infatti per ora sono venuti a mancare perché hanno deciso di votare Luciana Castellina invece di dar carta bianca. È incerto anche l’appoggio dei 31 elettori del gruppo Autonomie-Psi-Pli e del gruppo degli ex M5S. Si conta quindi un aumento di 49 o 84 voti rispetto alla maggioranza e con questi dati, buttando giù le somme, il fior all’occhiello di Renzi potrebbe essere eletto. Intanto in queste vicende si distinguono ancora i grillini che per tre votazioni consecutive hanno sostenuto Ferdinando Imposimato, premiato dalle “quirinarie” con 16.653 voti.
Sembrerebbe quindi che Mattarella sia realmente il prediletto, ma non sono da escludersi probabili disguidi. Su 143 Grandi elettori e su 77 di Area Popolari hanno annunciato che voteranno scheda bianca anche alla quarta. Questa è una delle ragioni per cui stamani non si giungerà ad una decisione unanime. Inoltre il comportamento di Renzi non ha ingentilito i centristi. “Se volevano arrivare a questo punto potevano evitare anche le consultazioni e mandarci un tweet” afferma Angelino Alfano indignato per i calcoli strategici del premier. Silvio Berlusconi intanto si ritrova indebolito perché Forza Italia ritiene che egli stesso abbia ceduto a Renzi su riforme e varie concessioni, col risultato di esser messo da parte nella scelta del candidato.
Ma Renzi ritiene che i rapporti con Berlusconi non si siano frantumati. “Mi ha detto che comunque l’intesa sulle riforme rimane valida. Ora si prenderà qualche giorno per smaltire la rabbia. Dopo si ripartirà” dichiara ai dirigenti del partito. In effetti sembra che addirittura il Cavaliere abbia tentennato durante la votazione, come se per istinto fosse guidato dalla voglia di appoggiare il premier. Sembra che alla fine si sia impuntato sul remar contro Mattarella solo grazie alle pressure dei dirigenti azzurri e così la sua scheda è rimasta in bianco.

Berlusconi sta attraversando un momento particolare in politica: tra Fitto che chiede l’azzeramento dei vertici di Forza Italia e la Lega che lo irride e avoca a sé il primato nel centrodestra, gli è rimasta solo l’intesa con Alfano, che ha tenuto fede al “patto sul Quirinale” stretto tra le forze che si rifanno al Ppe.
Renzi ha delle difficoltà non solo con Berlusconi, ma anche con il ministro dell’interno. “Secondo me Alfano sbaglia se vota scheda bianca. Per certi versi mi dispiace, perché con la posizione che ha assunto rischia di perdere consensi” afferma. Ma il leader del raggruppamento di Area popolare si fa sentire:“Non siamo cadetti di Berlusconi, figurarsi se diventiamo cadetti di Renzi”. In questo senso appoggia la scheda bianca di Alfano che sottolinea il disprezzo del piano del premier. In questo clima di alta tensione emerge anche la voce del bersaniano Gotor : “Se Renzi pensa di andare avanti con le tre maggioranze va a sbattere. Intanto ho ricompattato il Pd, anche se nessuno lo credeva possibile. Persino Fassina è con noi. Fino ad ora è stato un capolavoro”. E a questo Renzi risponde di credere nel “senso di responsabilità di tutti i parlamentari democratici”.

Alessia Sicuro

Alessia Sicuro
Classe '95, ha conseguito una laurea magistrale in filologia moderna presso l'Università di Napoli Federico II. Dal 2022 è una docente di lettere e con costanza cerca di trasmettere ai suoi alunni l'amore per la conoscenza e la bellezza che solo un animo curioso può riuscire a carpire. Contestualmente, la scrittura si rivela una costante che riesce a far tenere insieme tutti i pezzi di una vita in formazione.

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