Stamattina, come ogni 30 Aprile, sono stati pubblicati da Eurostat ed Istat i dati destagionalizzati sul tasso di disoccupazione riguardanti il mese di Marzo 2015.

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Disoccupazione nell’area euro

Il dato aggregato riguardante l’area euro si attesta al 11,3% con una variazione congiunturale (rispetto al mese precedente) nulla ed una variazione tendenziale (rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) del -0,4%. Tra gli stati membri i picchi di disoccupazione più alti vengono raggiungi in Grecia (25,7%), Spagna (23%) e Cipro (16%).
Dei 18 milioni di disoccupati nell’area euro circa 3,2 milioni hanno meno di 25 anni, con un tasso sul totale degli under 25 pari al 22,7%, anche per questa categoria i tassi di disoccupazione più bassi sono quelli stimati per la Germania (7,2%), Austria (10,5%) e Olanda (10,8%).

Disoccupazione in Italia

Al non consolante scenario europeo va ad aggiungersi il peggioramento del dato sulla disoccupazione italiana. Dopo il lieve calo del mese di febbraio, a marzo 2015 gli occupati diminuiscono dello 0,3% rispetto al mese precedente e tornano sul livello dello scorso aprile. I disoccupati aumentano dell’1,6% rispetto al mese precedente, dopo i cali registrati tra dicembre e gennaio il tasso di disoccupazione sale ancora di 0,2 punti percentuali. Nei dodici mesi il numero di disoccupati è cresciuto del 4,4% ed il tasso di disoccupazione di 0,5 punti.

I giovani

I dati riguardanti la partecipazione dei giovani al mercato del lavoro registrano variazioni di lieve entità, il tasso di occupazione del 14,5% è stabile rispetto al dato del mese precedente.

Il numero di giovani disoccupati mostra una crescita del 1,2% rispetto a febbraio con un’incidenza sul totale dei giovani della stessa classe di età (quella compresa tra i 15 ed i 24 anni) pari all’11%, la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (cioè occupati o in cerca di lavoro) è pari al 43,1% in crescita dello 0,3% rispetto a febbraio.
In termini tendenziali, cioè confrontando i dati con quelli di marzo 2014, si osserva la diminuzione del numero di giovani occupati e del numero di disoccupati a fronte di una crescita del numero di inattivi.

Smentito il Ministero

Allo sciame di tweet delle opposizioni, si contrappone l’assordante silenzio di Renzi e Poletti all’ennesima doccia gelata per il Governo, che vedono smentite le loro stime e vanificato il lavoro “promozionale” con cui avevano accompagnato l’introduzione del nuovo contratto a tutele crescenti, non sono bastati l’alleggerimento dell’art.18 e la promessa di tre anni di incentivi fiscali alle assunzioni a tempo determinato per sciogliere il freno più grande alla ripresa economica.

 

Marco Scaglione

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