“Giornata in Commissione molto intensa. ANM non andrà in liquidazione e nessuno dei 2700 dipendenti sarà licenziato! Adesso però abbiamo il dovere di rendere ai napoletani un servizio di trasporti degno di questo nome!”. Così, il consigliere Nino Simeone, annunciava ieri sera il salvataggio dell’azienda napoletana dei trasporti.

Il risanamento delle finanze disastrate dell’ANM, oltre a comprendere l’iniezione di 65 milioni sotto forma di immobili comunali (quali depositi e parcheggi) nelle casse aziendali, si baserà su diversi punti e strategie, che non coinvolgeranno solo i lavoratori (per i quali comunque non sono previsti licenziamenti, ma solo “riposizionamenti”), ma anche gli utenti stessi.

Infatti, già dalle prossime settimane, con l’arrivo del 2017, si osserverà un aumento del costo dei biglietti, da un euro a 1,10 (per il ticket “corsa singola”).

Sono stati già pianificati, inoltre, ulteriori aumenti osservabili nei prossimi due anni. Si arriverà, infatti, al prezzo di 1,30 euro a biglietto, nel 2019. Il piano, poi, è quello di raggiungere gradualmente l’euro e cinquanta, considerato prezzo standard nelle maggiori città europee.

Parte fondamentale del progetto per il risanamento delle finanze dell’azienda, è, inoltre, la ricerca di nuovi metodi per ridurre il numero di viaggiatori che usufruiscono dei servizi ANM senza acquistarne i biglietti.

L’anno nuovo, quindi, rappresenterà una nuova sfida e una nuova tappa per l’azienda napoletana. Il piano studiato per salvarla dalla liquidazione e dal fallimento si può dire sia stato, forse, quello più auspicato: non ha fatto “vittime” fra i lavoratori, poiché le oltre 500 persone che erano state dichiarate come “in esubero” non perderanno il posto, ma anzi saranno reindirizzate verso nuove mansioni. In più, comporterà sì, come si immaginava, un aumento del prezzo dei biglietti, ma per il momento questo resterà solo irrisorio.

Ora non resta che augurarsi che il progetto presentato funzioni, facendo, però, tutti in modo che sia così.

Desire Rosaria Nacarlo

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