NEW YORK – Tempo di resa dei conti in quel di Flashing Meadows per il tennis mondiale. L’anno solare 2015 sta per volgere al termine e nel fantastico impianto della Grande Mela va in scena l’ultimo dei quattro Grand Slam della stagione.

L’estate ci ha dimostrato che Novak Djokovic, nonostante l’apparenza, non è imbattibile. Infatti il serbo dopo una prima parte di stagione pressoché irripetibile, dove non ha lasciato neppure briciole alla concorrenza e vedendosi sfumare solo il trionfo al Roland Garros da un immenso Wawrinka, dopo Wimbledon è rimasto a secco: due finali perse sul cemento tra America e Canada, prima a favore di un sorprendente Murray, poi a causa di un Cincinnati perfetto da parte di Federer.

Il tennis riparte da questi due nomi per affidarsi alla speranza che la dinastia Djokovic si interrompa. Lo scozzese ha dimostrato che se rimane vigile, non perde la testa e mantiene nervi ed impugnatura ben saldi, è capace di fronteggiare persino il numero 1 del ranking mondiale, e lo US Open sarà un ottimo test, fu tra l’altro il primo dei due soli Slam vinti da Murray, ed arrivò proprio in finale contro Djokovic nel 2012.

Chi non ha bisogno di seguire record, ma non vince i grandi tornei da 3 su 5 da quattro anni è Roger Federer. Il suo tennis negli ultimi due anni è stato di sublime livello, sorprendendo tutti, anagrafe inclusa. Ma dopo la finale persa anche quest’anno a Wimbledon in un match che ha visto Djokovic trionfare, le motivazioni di Roger sono tutt’altro che appassite. Non è sconsigliabile definirlo trai favoriti, anche se sul 3 su 5 sarà tutta un’altra cosa per un tennista che al giorno d’oggi per battere i grandi (vedi Djokovic a Cincinnati) ha bisogno di grandi prestazioni in brevi scambi e non troppe ore di gioco.

Il campione in carica è Cilic, vincitore di un anomalo US Open 2014 che lo ha visto trionfare in finale con Nishikori dopo aver rispettivamente eliminato Federer e Djokovic in semifinale contro ogni pronostico. Punti importanti da difendere per il ranking per due tennisti che non si sono confermati quest’anno sugli Slam. Mina vagante Wawrinka, anche se la sua estate è stata tutt’altro che brillante, idem dicasi per Rafa Nadal, che proprio qui trionfò per l’ultima volta in un torneo che non fosse sulla sua solita terra rossa (2013).

Fonte immagine in evidenza: google.com

Raffaele Cianni

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