Home Attualità Italicum e doppio turno: una nuova legge truffa?

Italicum e doppio turno: una nuova legge truffa?

Strettamente legato al dibattito sulla riforma costituzionale, per la quale siamo chiamati ad esprimerci il 4 dicembre, è quello sulla nuova legge elettorale, l’Italicum.

Vari giuristi, politici e giornalisti hanno, infatti, messo in guardia sul rischio autoritario rappresentato dal binomio riforma + Italicum. Il cosiddetto “fronte del So” (quella porzione di centrosinistra che oscilla tra Sì e No al referendum), inoltre, ha dichiarato di poter votare Sì soltanto in caso di modifica dell’Italicum.

Il dibattito sulla nuova legge elettorale è dovuto soprattutto al premio di maggioranza ottenuto dal vincitore e al doppio turno. L’Italicum assicura, infatti, il 54% dei seggi (340) alla forza politica vincitrice. La vittoria può essere raggiunta tramite l’ottenimento del 40% dei consensi al primo turno, situazione che eviterebbe il secondo turno, o tramite un ballottaggio nel quale i cittadini sono chiamati a scegliere chi governerà tra le due forze politiche risultate prime al primo turno di votazioni.

Tale sistema, secondo gli oppositori, andrebbe a falsare la volontà popolare, presentando la possibilità di consegnare la maggioranza assoluta dei seggi ad una forza politica risultata di maggioranza relativa o, addirittura, di minoranza, nel caso di vittoria tramite ballottaggio. Considerando, poi, l’alto tasso di astensione risultato nelle elezioni degli ultimi anni, potrebbe prospettarsi la nascita di un governo quasi privo di consenso popolare.

L’Italicum è stata spesso paragonata alla legge truffa del 1953, che assegnava la maggioranza del 65% dei seggi alla vincitrice delle elezioni. Ma i rischi democratici rappresentati dall’Italicum potrebbero essere addirittura peggiori: seppur assegnasse una maggioranza più influente rispetto all’Italicum, la legge elettorale del ’53 prevedeva il superamento del 50% dei consensi elettorali (contro il 40% della legge attuale) e non prevedeva un secondo turno. Mentre con la legge del ’53 era possibile che nessuna forza ottenesse la maggioranza assoluta dei seggi (come infatti avvenne, con la coalizione a guida DC ferma al 49,8%), il doppio turno previsto dall’Italicum assicura la certezza della maggioranza assoluta ad una delle due forze maggiori, indipendentemente dal consenso popolare ottenuto durante il primo turno.

L’Italicum, inoltre, è ancora in dubbio di costituzionalità, dato che la Corte Costituzionale ha rimandato a dopo il referendum del 4 dicembre il proprio giudizio sulla legge elettorale.

Pietro Marino

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