Italia, "core ‘ngrato" o atteggiamento realista per le sanzioni a Cuba?
Fonte: www.controinformazione.info

Le sanzioni a Cuba, una costante che non conosce eccezioni. Durante il Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu del 23 marzo scorso, ha suscitato non poche polemiche (quantomeno in patria) la decisione dell’Italia di votare contro di una risoluzione che condannava gli embarghi unilaterali. Di fatto, fra i Paesi sottoposti ad embarghi unilaterali c’è Cuba, da decenni sottoposta a pesanti sanzioni da parte degli Stati Uniti. La stessa Cuba che lo scorso anno ha inviato, su esplicita richiesta di Piemonte e Lombardia, la “Brigada Henry Reeve”, per offrire supporto medico specializzato nella lotta contro il Covid-19. Tutto questo mentre i nostri alleati storici, dagli Stati Uniti all’epoca ancora governati da Trump, all’Unione europea in quanto istituzione comunitarie e dunque solidale, si distinguevano per la loro assenza e per sminuire la pericolosità di quella che poi sarebbe diventata a tutti gli effetti una pandemia.

Nel diritto internazionale contemporaneo, le sanzioni internazionali sono misure coercitive non implicanti l’uso della forza, adottate da uno o più Stati non come rappresaglia, ma per far cessare una condotta illecita di un paese che viola talune norme giuridiche. Tale strumento viene utilizzato anche in mancanza di un’entità sovra-ordinata agli Stati e agli altri soggetti di diritto internazionali, alla quale sia demandata l’attuazione coercitiva del diritto. Da oltre 60 anni le sanzioni a Cuba, note come embargo (bloqueo), sono subite con grande sacrificio dalla popolazione. Esse consistono, sostanzialmente, in un insieme di misure che sospendono i rapporti economici e commerciali con l’isola. L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald J. Trump, ha inasprito questo embargo, esprimendo apprensione e sdegno per lo stato della democrazia e per il mancato rispetto dei diritti umani a l’Avana.

Foto Claudio Furlan / LaPresse 22 Marzo 2020 Varese (Italia): Arrivo della delegazione di medici cubani che verranno impiegati nell’ospedale da campo allestito all’ospedale di Crema. Le sanzioni a Cuba sono comunque arrivate.

Un anno dopo la crisi Covid, come con una pugnalata alle spalle, l’Italia ha voltato così le spalle al popolo cubano e dimostrato tutta la propria ingratitudine. Tuttavia, la politica internazionale implica livelli di complessità che va oltre il concetto di lealtà: per comprendere meglio la scelta dell’Italia, è necessario evitare discorsi moralistici, che non tengono conto del contesto delle relazioni internazionali. Inviando medici nel nostro Paese, infatti, Cuba non si è certamente trasformata in un’associazione no-profit dedita a fare beneficenza. Anche se il lavoro dei medici cubani è stato completamente volontario, essi sono giunti in Italia con lo scopo principale di studiare la malattia (knowledge) e sviluppare le abilità necessarie (skills) per contrastare la diffusione del virus sul nascere, non appena si fosse propagato nella loro patria. Ragion per cui, una narrazione romantica dei fatti può essere fuorviante dato che anche Cuba ha fatto in una qualche misura i propri interessi.

In ogni caso, gli Hermanos de Cuba consentirono all’Italia di realizzare che non era sola, infondendo alla nostra comunità coraggio e speranza. Con l’invio della propria Brigata medica, Cuba ha cercato di dare avvio ad un gioco a somma positiva che coinvolgesse l’Italia, ovvero una mossa diplomatica in cui entrambe gli attori in questione avrebbero guadagnato qualcosa dal comportamento dell’altro. Tuttavia questo primo approccio cooperativo non ha avuto seguito fin dalla scorsa estate, poiché l’Italia ha deciso di adottare un atteggiamento egoistico pertinente ad una politica di tipo realista, che ha fatto si che non si sviluppasse con Cuba una collaborazione in circostanze diverse (issue linkage).

sanzioni a Cuba
Il voto sulle sanzioni a Cuba. Account Twitter of United Nation Human Right Concil

L’Italia dunque ha preferito fare una scelta pienamente razionale, che perseguisse unicamente il proprio interesse nazionale: nelle sanzioni a Cuba, si è allineata al voto contrario espresso dagli Stati Uniti per non perderne il supporto. Una vera e propria cortigianeria, se si considera che la nuova amministrazione del presidente Joe Biden avrebbe deciso di perseguire il proprio impegno internazionale nel solco del multilateralismo, invertendo l’approccio unilaterale portato avanti dall’ex presidente Trump che si concentrava su una politica caratterizzata dallo slogan “America First”, e quindi dialogando anche con Cuba. Non c’è dunque da sorprendersi più di tanto, se l’Italia ha votato contro la risoluzione che condannava gli embarghi unilaterali, comunque approvata con 30 voti a favore, 15 contro e 2 astenuti: si tratta di cinico razionalismo, in attesa delle mosse dell’alleato atlantico di riferimento. Se si vuole parlare di morale e lealtà, al massimo c’è da tenere in considerazione quel detto che dice: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”.

Gabriele Caruso

Gabriele Caruso
Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, mi occupo soprattutto di indagare la politica italiana e di far conoscere le rivendicazioni dei diversi movimenti sociali. Per quanto riguarda la politica estera, affronto prevalentemente le questioni inerenti al Regno Unito.

1 commento

  1. E’ proprio vero che la memoria degli italiani è molto ristretta e serba solo il ricordo del risultato dell’ultima partita della squadra del cuore. Siamo un popolo di ingrati e buontemponi e i politici che governano il paese sono una casta di parolai e ciarlatani superpagati alle dipendenze delle grandi potenze del capitalismo mondiale e, soprattutto in tema di politica estera non si è sufficientemente autodeterminati. Era appena un anno fa, in piena pandemia quando in Italia, sebbene il virus colpiva anche loro, sotto lo slogan coniato dal Comandante Fidel Castro ‘Medici non bombe’, arrivò una squadra di medici cubani per offrire spontaneamente il proprio aiuto e la propria solidarietà al nostro paese colpito, in modo violento dal coronavirus in particolar modo in Lombardia. La Brigata Henry Reeve composta da un gruppo di 53 tra medici e infermieri era giunta per sostenere e collaborare con i colleghi professionisti italiani colti impreparati con una sanità collassata, negli anni, per colpa di scelte politiche scellerate, in questa dura battaglia che persiste ormai da oltre un anno. Per amore di verità, bisogna dire che l’isola caraibica i suoi medici li manda dappertutto dove c’è bisogno, nonostante da più di 60 anni sia sottoposta a un blocco economico spietato e disumano da parte dell’imperialismo yankee. Perché la piccola grande Cuba incarna lo spirito dell’umanesimo, lasciato in eredità dal grande medico rivoluzionario Ernesto Guevara convinto che la salute deve essere un diritto prioritario che richiede politiche sociali, solidarietà e soprattutto gratuità, e la grande formazione sanitaria dei cubani con cure e programmi di prevenzione è stata riconosciuta e attestata dall’OMS. Pur ammettendo che i medici di base e la medicina sul territorio è l’unica soluzione di lungo termine in fatto di cura e prevenzione, è altrettanto difficile per gli occidentali ammettere che la sanità cubana ne è una eccellenza planetaria. A un anno di distanza, la riconoscenza per la solidarietà dimostrata, espressa a parole, da parte del governo italiano, probabilmente sull’onda della paura del virus, non viene rinnovata nei fatti, ma si traduce, addirittura in ingratitudine, votando, insieme ad altri paesi dell’UE e nel silenzio assoluto della grande comunicazione asservita, contro la risoluzione presentata al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite sulle ripercussioni negative delle sanzioni economiche applicate da alcuni paesi ad altri tra cui figura anche Cuba. La sottomissione agli interessi degli Stati Uniti è da tempo sotto gli occhi di tutti e non ha limiti. L’Italia, e questa ne è la dimostrazione, è solo una colonia del padrone USA e l’Europa è una fedele alleata nella nuova guerra fredda contro i nemici storici. Perdonaci Cuba.
    Pasquale Aiello

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.