Zanichelli parole da salvare Bologna area z
Dizionario orizzontale ©Zanichelli

Dopo Milano e Torino, arriva a Bologna l’installazione della storica casa editrice Zanichelli, la cosiddetta area Z, dedicata a una mission di tutto rispetto: salvare dalla crudele morsa dell’oblio le parole che stanno cadendo in disuso. Da sabato 5 ottobre a venerdì 11 ottobre 2019 sarà possibile recarsi in piazza Galvani e accedere liberamente all’area Z («zona a lessico illimitato in cui trovare le parole giuste per esprimere il mondo»), dove farà da protagonista la versione gigante del nuovo Zingarelli – di oltre tre metri.

Terminato l’appuntamento a Bologna, il tour delle ‘parole da salvare’ continuerà fino a novembre attraversando il centro-sud italiano: sarà visitabile a Firenze (dal 12 al 19 ottobre), a Bari (dal 20 al 26 ottobre) e a Palermo (dal 28 ottobre al 2 novembre).

La campagna della Zanichelli “La cultura si fa strada”, since 2018

Nell’ottobre 2018 ha avuto il via la campagna di sensibilizzazione, condotta dalla Zanichelli, “La cultura si fa strada”, atta a supportare la lingua – italiana e straniera – e che ha portato all’attenzione di tutti l’importanza di lemmi a rischio, perché poco usati nel quotidiano, poco comuni, troppo aulici e formali. Di fatto ricercati, ma insostituibili nella resa del significato. Un’iniziativa che è partita dai marciapiedi di Milano, Torino, Padova e Napoli dove, sotto forma di graffiti urbani, è stato possibile leggere la definizione di parole decisamente da appuntarsi e da non dimenticare. Spunto di riflessione sulla peculiare poliedricità di una lingua forgiata dalla storia, dalle vivide immagini dialettali e dalla letteratura, che della plurima possibilità d’espressione fa la sua forza più grande. Questo il nobile intento di una vera azione di didattica urbana.


Da allora, l’esigenza di una zona di ritrovo dove sfogliare e toccare con mano le reminiscenze di una cultura in via d’estinzione: nasce, nel 2019, l’area Z, installazione itinerante tra le città italiane – ora a Bologna – come un menestrello dispensatore di storie in rima e in ordine alfabetico. Come cantore di tradizioni, più importante fra tutte la nostra. Quella degli italiani, che troppo spesso tralasciano la beltà fascinosa di un termine appropriato utilizzato al momento più opportuno.
Perché, infatti, accontentarsi di profumo quando ci si può inebriare di fragranza, come spiegare l’onomatopeica eco del garrulo anziché di un semplice chiacchierone? Perché tralasciare il simpatico solletico di un ghiribizzo o l’accattivante nota del beffardo?
Sono 3.126 le parole che, nell’edizione 2020 del vocabolario Zingarelli, saranno seguite da un simbolo (♣) che le contraddistinguerà come Parole da salvare (‘termini della lingua comune sempre meno presenti nell’uso scritto, orale e nei mezzi di informazione‘).

Area Z Zanichelli Bologna parole da salvare


L’iniziativa 2019: il gigante ‘buono’ e… interattivo

Nel primo pomeriggio di sabato 5 ottobre è stata inaugurata a Bologna la terza tappa dell’installazione, alla presenza dell’attore, presentatore e doppiatore Neri Marcorè, in qualità di mediatore, del lessicografo nonché curatore del vocabolario Zingarelli Mario Cannella, dell’assessore alla Cultura di Bologna Matteo Lepore, del presidente del Centro per il Libro e la Lettura Romano Montroni, del giornalista, scrittore e conduttore Luca Bottura e del cantante bolognese Lodo Guenzi.

Come partecipare e salvare una parola?

Sulla quarta di copertina del gigante Zingarelli – edizione 2020, un monitor touchscreen riprodurrà, a rotazione di 5, i 3.126 lemmi in via di disuso. Scelta la parola da adottare, sarà possibile postarla accompagnata dalla definizione sui propri canali social – Facebook e Instagram – fotografando direttamente lo schermo del vocabolario e affiancandolo dei due hashtag #areaz e #paroledasalvare. E per chi, nostalgico romantico, volesse rivangare ancora una volta la memoria della vecchia carta e dell’inchiostro, la Zanichelli propone una singolare scelta di cartoline – da spedire, conservare, tenere con cura: per ogni cartolina una parola da salvare, con il proprio significato e una pittoresca rappresentazione.
E per ogni spedizione, un tentativo di diffusione e salvataggio.


Un turbine culturale contagioso che non ha risparmiato neanche il mondo della moda: il noto brand di Massimo Giorgetti, MSGM, rinomato per una consueta propensione alla contaminazione con altri settori (quali l’arte contemporanea e la musica), ha deciso di eleggersi ambasciatore di 5 termini – nello specifico Impavido, Impetuoso, Illogico, Vivido e Radioso – per farne una ‘speciale capsule collection’ MSGMxZanichelli, presentata alla Milano Fashion Week (17-23 settembre 2019).

«Sono alla costante ricerca di novità, ma la vera novità che mi ha colpito del progetto Zanichelli #paroledasalvare, è stata la volontà di preservare parole, quasi dimenticate, della lingua italiana. Non solo preservarle, ma anche promuoverle, sostenerle, fino a riportarle in uso. Per adottare una metafora cara al mondo della moda, ideare questa collaborazione è stato come aprire gli ‘archivi dell’italiano’ e scoprire una ricchezza inaspettata, di parole, suoni e significati», è stato il commento di Massimo Giorgetti.

Il senso dell’area Z: «la soddisfazione di un vocabolario più ricco»

Come scriveva Aristotele, quel celebre animale sociale – l’uomo – si differenzia dagli altri esseri viventi proprio per la facoltà di parola, che ben si accorda con il suo istinto alla socializzazione. Parola. Che deriva dal termine latino – quanto greco – parabola, “confronto, similitudine”. Che accoglie una delle possibili traduzioni del termine greco λόγος – allo stesso tempo “stima, studio, discorso, argomento, ragionamento, lemma” -, sostantivo risultato del verbo λέγω che può significare “scegliere, raccontare, parlare, pensare”. Perché saper parlare implica il pensare, l’aver chiaro un’idea, un’immagine. Figurarsi un concetto a tal punto da riuscire a trovare un abito che gli calzi a pannello. E la possibilità di scelta significa padroneggiare una lingua.

Ogni parola è una sfumatura di pensiero diversa.

E in un mondo di petalosi neologismi, in un’era di abbreviazioni, slang sgrammaticati e di inglesismi, quando un sinonimo vale l’altro, poter creare qualcosa di nuovo implica il poter scegliere e, per scegliere, bisogna conoscere e tenere a mente tutte le opzioni possibili.
Future, presenti e arcaiche.

Pamela Valerio

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