Cowboy Bebop (fonte immagine: MegaNerd.it)

Il 19 novembre arriverà su Netflix la serie tratta da un anime di culto: Cowboy Bebop. Vediamo cosa ci aspetta.

Cowboy Bebop, l’anime

fonte immagine: nonsolofilm.it

Cowboy Bebop (カウボーイビバップ Kaubōi Bibappu) è un’avventura western ambientata nello spazio. Anime del 1998 realizzato dalla casa di produzione Sunrise (la stessa di Gundam, I cinque samurai, Il tulipano Nero), diretto da Shin’ichirō Watanabe. Tutta la trama si svolge nell’anno 2071, in un futuro in cui la Terra non è più abitabile e quindi i suoi abitanti vanno alla ricerca di una nuova casa su Marte, Ganimede e le altre colonie disseminate nel sistema solare, e segue le (dis)avventure spaziali di un gruppo di cacciatori di taglie: Spike Spiegel, un ex affiliato del Red-Dragon, e il suo socio Jet Black, ex-investigatore dell’ISSP (Intra Solar System Police) sono due cacciatori di taglie che si spostano di pianeta in pianeta alla ricerca di criminali a bordo della loro astronave: il Bebop. Nel corso delle loro avventure a questo duo si uniscono tre nuovi personaggi: il Welsh Corgi Pembroke iper-intelligente Ein, la truffatrice Faye Valentine perseguitata dai creditori, e la geniale hacker preadolescente Radical Edward. Le loro azioni, di solito fallimentari e di scarso profitto, costringono tutti i membri di questo equipaggio improbabile a fare i conti con questioni irrisolte del loro passato.

In Giappone la serie ha debuttato nel 1998 (in Italia è stata trasmessa per la prima volta a partire dal 21 ottobre 1999) ma non fu accolta bene. Innanzitutto per il suo contenuto considerato controverso; poi perché l’anime era permeato da un senso di nostalgia considerato ostico. A ciascun personaggio manca qualcosa: Spike ha perso l’amore della sua vita, Ed il padre, Faye i ricordi, Black la gioventù e la sua incoscienza. Sono personaggi irrisolti e che non riescono a chiudere con il passato. Cowboy Bebop è un anime esistenzialista che ci fa capire come – alla fine – bisognerà fare i conti con il proprio destino.

fonte immagine: okuroku.com

La serie ha un cast corale, ma tra tutti spicca Spike Spiegel: bello, cinico, gran fumatore, depresso cronico, un personaggio con una corazza emotiva durissima che serve a nascondere il dolore. Un’anima sofferente e nichilista, uno dei personaggi più belli e potenti dell’intera animazione nipponica.

Una delle particolarità di Cowboy Bebop è quella di non riuscire a inquadrare il genere a cui appartiene: sci-fi più spaghetti western, in cui si fondono altri generi come il noir, la commedia, gli action movie di Bruce Lee. Ogni episodio poi è pieno di riferimenti ai classici del cinema, da Blade Runner a Game of Death.

E questo anime è famoso anche per la sua splendida colonna sonora, creata da Yoko Kanno, compositrice che è una sorta di divinità. Per la colonna sonora di Cowboy Bebop ha messo in piedi una vera e propria band musicale – Seatbelts – e visto l’enorme successo i Seatbelts non si sono sciolti dopo le registrazioni ma hanno girato in tour per tutto il Giappone.

Il live action

Cosa sappiamo del live action? Netflix, in collaborazione con Tomorrow Studios, porterà sulla piattaforma 10 episodi da un’ora ciascuno (contro i 26 più uno dell’anime da 20 minuti circa ciascuno) disponibili dal 19 novembre. Watanabe è tornato a lavorare anche in questa produzione, nel ruolo di consulente, una produzione che vanta come produttori esecutivi André Nemec, Jeff Pinkner, Josh Appelbaum e Scott Rosenberg di Midnight Radio, Marty Adelstein e Becky Clements di Tomorrow Studios, Makoto Asanuma, Shin Sasaki e Masayuki Ozaki di Sunrise Inc., Tim Coddington, Tetsu Fujimura, Michael Katleman, Matthew Weinberg e Christopher Yost. André Nemec riveste anche il ruolo di showrunner. Yoko Kanno tornerà a occuparsi della colonna sonora.

fonte immagine: cinematographe.it

Il cast invece comprende nel ruolo di Spike John Cho (il Demetri Noh della sfortunatissima serie FlashForward), nel ruolo di Jet Black Mustafa Shakir, Daniella Pineda sarà invece Faye Valentine; Alex Hassell sarà Vicious ed Elena Satine Julia.

L’adattamento giapponese vedrà il ritorno dei doppiatori originali dell’anime nel 1998: Koichi Yamadera (Spike), Taiten Kusunoki (Jet), Megumi Hayashibara (Faye), Norio Wakamoto (Vicious) e Gara Takashima (Julia).

Netflix ha cercato di accontentare il fandom più accanito. C’è molto hype intorno a questa serie, e ci sono anche tante perplessità, soprattutto se si ricorda il lavoro fatto per il film di Death Note. Questa volta c’è stata almeno la volontà di non discostarsi troppo dall’anime.

Non ci resta che aspettare il 19 novembre. Intanto… Let’s jam!

SEE YOU SPACE COWBOY…

Valentina Cimino

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