È ormai prassi consolidata delle recenti estati pre-campionato ricercare la squadra che possa tener testa alla solita Juve, da anni individuata sempre come strafavorita per la vittoria finale e, da sette anni a questa parte, mai capace di smentire le aspettative. Quest’anno, dopo l’arrivo di Cristiano Ronaldo, il pronostico del trionfo bianconero a fine anno sembra aver quasi preso le sembianze di una certezza che attende solo la conferma ufficiale, pronta ad arrivare, come una sentenza, attraverso le prevedibili ed imminenti magie del campione portoghese.

Tuttavia, tale realismo non deve assumere i contorni di una disillusione, essendo comunque necessario guardarsi intorno e cercare di individuare la compagine che possa quanto meno ostacolare il cammino della Juventus verso quello che potrebbe essere il suo ottavo titolo consecutivo. Ebbene, guardandosi intorno è possibile notare come le “storiche” rivali bianconere, vale a dire Inter e Milan, si siano rafforzate con acquisti mirati e di un certo rilievo, riaprendo gli spiragli per una possibile corsa a tre in testa alla classifica e proiettando il campionato italiano indietro nel tempo, precisamente nel periodo che va dagli inizi degli anni ’90 fino al periodo antecedente allo scandalo Calciopoli, quando la vittoria del campionato era un affare a tre che coinvolgeva i bianconeri e le milanesi. Una proiezione sostenuta dall’almeno apparente indebolimento della Roma di Di Francesco, che ha perso pedine importanti come Nainggolan e Alisson, e dall’incognita rappresentata dal Napoli di Ancelotti, non distintasi sul mercato per acquisti di rilievo ed alle prese con l’assimilazione dei nuovi metodi dell’allenatore emiliano dopo tre anni di puro e meticoloso Sarrismo.

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In effetti, se fosse possibile prevedere con certezza il futuro posizionamento di una squadra dal suo mercato estivo, la concretezza di Milan e, soprattutto, Inter potrebbe essere giudicata come l’unica in grado di mettere in discussione la quasi inconfutabile tesi della certa vittoria della Juventus, specialmente ove la trattativa che i nerazzurri stanno conducendo ad oltranza per Modric dovesse concludersi positivamente. La mancanza di equilibrio causata dalla incapacità delle altre compagini di rinforzarsi alla stregua della Juventus è stato il principale problema della Serie A negli ultimi anni. Al contrario, quest’anno è quanto meno possibile assistere ad un contestuale rinforzo (anche se di misura non comparabile) da parte delle altre storiche concorrenti, che stanno conducendo un mercato guidato dalla voglia di tornare grandi e di spezzare la continuità del regno bianconero. Proprio la mossa di mercato del Milan che ha portato el Pipita a Milano, condotta in collaborazione con la stessa Juventus, ha permesso ai rossoneri di dotarsi di quel profilo di attaccante da 20-25 gol che mancava e che porterà al club anche un pizzico di esperienza in campo internazionale. Effettuando un parallelismo con la trattativa Bonucci della scorsa estate, quella di Higuain appare realmente una mossa di mercato in grado di spostare gli equilibri (almeno quelli tra il Milan e altre squadre di calibro inferiore alla Juventus), contrariamente a quanto erroneamente prospettato dallo stesso difensore della Nazionale a margine del suo trasferimento al Milan.

Allo stesso tempo, l’Inter sta conducendo un pre-campionato molto positivo fatto di vittorie e di buone prestazioni, che Luciano Spalletti si augura di rivedere anche nel corso del prossimo campionato. Il possibile acquisto di Modric, che, tuttavia, diventa man mano più complicato, rappresenterebbe una grande risposta ai bianconeri, i quali potrebbero vedere seriamente ostacolata la loro solita corsa verso il titolo. Tuttavia, va detto che il mancato acquisto del croato vice-campione del mondo e quattro volte campione d’Europa con il Real Madrid renderebbe l’Inter privo di un giocatore dotato di esperienza e personalità di carattere internazionale, ridimensionando notevolmente, nel contempo, le potenzialità dei neroazzurri di competere per il titolo. A ciò va aggiunto che gli uomini di Spalletti avranno anche un ulteriore ostacolo, rappresentato dalla partecipazione alla prossima Champions League, competizione nella quale mancano da anni e nel corso della quale dovranno cercare di non sfigurare. Certo, Nainggolan è stato uno dei colpi più sorprendenti ed importanti dell’estate, Stefan De Vrij e Vrsaljko hanno ulteriormente incrementato la già buona solidità difensiva degli uomini di Spalletti, così come il giovane Lautaro Martinez sta dimostrando di avere una buona vena realizzativa, oltre a rivestire i caratteri di un finalmente adatto vice-Icardi.

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La mezza rovesciata di Lautaro Martinez che ha portato in vantaggio i Nerazzurri nel match amichevole di sabato contro l’Atletico Madrid. Fonte immagine: www.skysport.it

Eppure, i così tanti ritocchi apportati dai nerazzurri alla rosa non sembrano essere abbastanza per intaccare il dominio bianconero, così come gli importanti colpi del Milan non appaiono tali da impensierire una squadra come la Juventus, con un meccanismo di gioco così collaudato e con un gruppo, una mentalità ed un’esperienza proprie dei migliori club d’Europa.

Insomma, anche quest’anno la Juventus sembra avere una marcia in più (e che marcia) rispetto alle altre. L’arrivo di CR7 non può essere altro che un dono caduto dal cielo per il metodo Allegri, a cui non mancava che un giocatore in grado di rompere gli equilibri dei match e di essere decisivo nelle notti che contano. L’approdo del cinque volte pallone d’oro si è abbattuto come un fulmine sul nostro campionato, spazzando via tutte le speranze delle concorrenti di poter quanto meno prendere parte alla lotta scudetto.

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Juventus A – Juventus B nel consueto appuntamento annuale di Villar Perosa, incontro che proprio il numero 7 portoghese ha sbloccato al minuto 8 di gioco. Fonte immagine: www.gazzetta.it

Allora, la domanda è: esiste davvero una anti-Juve? La risposta è che, mentre negli scorsi anni le apparenti concorrenti sembravano realmente in grado di avere le carte in regola per competere con la Vecchia Signora, quest’anno il divario appare talmente ampio che non sembra possibile individuare alcun’altra seria candidata per la vittoria finale. Pertanto, quella mancanza di equilibrio a cui abbiamo imparato ad assistere nel corso degli ultimi sette anni sembra destinata a dover caratterizzare anche la prossima Serie A, ma in ciò va anche riconosciuta la capacità manageriale del club bianconero, che con l’acquisto di CR7 ha solo coronato un invidiabile percorso di rinascita iniziato nel lontano 2006.

La speranza è che anche altri campioni del calibro di Cristiano Ronaldo, il cui approdo in Serie A può aver fatto da apripista al futuro arrivo di altre stelle del calcio internazionale, decidano di tentare l’esperienza italiana, ristabilendo un equilibrio in cima alla classifica che manca da molto tempo. Di ciò ne beneficerebbe il nostro campionato, sul piano del suo livello, del suo fascino, della sua competitività e della sua immagine nel contesto internazionale.

 

Amedeo Polichetti

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