i musei sbarcano su Wikipedia
Fonte immagine: www.flickr.com

Wikipedia lancia un appello a tutti i musei italiani: chiede che raccolgano e rendano pubblico il maggior numero possibile di risorse digitali a tema artistico attraverso il sistema open access, in linea con la politica di diffusione gratuita del patrimonio culturale adottata fin dal 2001 dalla piú grande enciclopedia online del mondo. 

Attraverso il progetto Tutti i musei su Wikipedia/Empowering italian GLAMs si permetterebbe infatti agli utenti della rete non solo di visualizzare contenuti digitali, come immagini o descrizioni dettagliate delle opere d’arte presenti nei musei, in modo libero e gratuito, ma anche di fruirne liberamente nell’ambito della piattaforma. 

L’iniziativa è promossa in collaborazione con ICOM Italia, la succursale italiana dell’ International Council of Museums, e Creative Commons Italia; la prima è un’organizzazione internazionale associata con l’UNESCO che si occupa di preservare, comunicare il valore e assicurare la continuità del patrimonio culturale e naturale mondiale, mentre la seconda consente a chiunque di condividere legalmente contenuti digitali. L’appello lanciato da Wikipedia è perfettamente in sintonia con la visione ideologica sulla conservazione delle risorse artistiche e culturali portata avanti da ICOM: infatti, risale al summit di Praga del 24 agosto 2022 la definizione di museo data dall’associazione, secondo la quale un museo è ‹‹un’istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che compie ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio culturale, materiale e immateriale. Aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità. Operano e comunicano in modo etico e professionale e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze››.

Dunque è nell’ottica del rispetto del punto di vista dell’associazione che Wikimedia ha lanciato il suo appello, preceduto a sua volta da diverse prove dell’efficacia e della popolarità della scelta di condividere le risorse in modo aperto e facilmente fruibile: un esempio in tal senso è la piattaforma Google Arts & Culture, ma, a differenza di quest’ultima, nel caso di Wikipedia – e quindi di Wikimedia – ogni contenuto sarà svincolato dal diritto d’autore e dai diritti ad esso connessi, consentendo quindi di riprodurre i contenuti digitali anche al fine della creazione di materiale ex novo da parte dei fruitori. D’altronde il vantaggio non è solo di chi ricerca materiale su internet, dal momento che lo scopo, come chiarito dal colosso multimediale nel presentare la missione culturale del progetto, è anche quello di garantire ai musei una maggiore visibilità, che si tradurrebbe in aumento delle visite ai loro luoghi fisici sia da parte dellə appassionatə che dellə studiosə.

Per ora il progetto è agli albori, dunque Wikimedia Italia si è occupata innanzitutto di creare un sondaggio rivolto agli stessi musei, per comprenderne l’effettivo interesse alla partecipazione e per invitare i direttori e le direttrici di questi ultimi, ove mai la risposta fosse positiva, a fare una cernita delle informazioni già presenti nel sistema per controllare che siano corrette. Tra i musei che hanno già aderito all’iniziativa c’è invece il Museo Egizio di Torino, istituti pioniere dell’open access che sta per rendere disponibile su internet un’intera collezione tra quelle conservate all’interno delle sue sale.

Giulia Imbimbo

Giulia Imbimbo
Nata a Napoli a ridosso del nuovo millennio, sono una studentessa di Lettere Moderne, divoratrice di album e libri. Credo nella capacità della cultura umanistica e dell'espressione artistica di rifondare i valori della società contemporanea.

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