Milan Kundera, foto - fonte: www.globalist.it
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Milan Kundera, famoso autore ceco naturalizzato francese, autore del romanzo ‘L’insostenibile leggerezza dell’essere’, è morto nella sua casa in Francia l’11 luglio di quest’anno a seguito di una lunga malattia. A dare l’annuncio della sua morte è stata l’emittente “Ceska televize”. Se ne va, dunque, non solo un grande narratore, esponente di spicco della letteratura mondiale, ma soprattutto un testimone diretto di una fetta importante della storia contemporanea.

Milan Kundera: tra arte e politica

Milan Kundera nasce a Brno, città dell’ex Cecoslovacchia, il 1° aprile del 1929. Suo padre Ludvik era un pianista, direttore dell’Accademia musicale di Brno. Sin da piccolo, dunque, Milan si dedica alla musica, studiando, in particolare, il pianoforte.

La passione e la propensione per le arti si concretizzano poi negli studi universitari: il noto autore segue i corsi di Letteratura e Filosofia all’Università Carolina di Praga e successivamente frequenta la FAMU, ossia la Facoltà di Cinematografia dell’Accademia delle arti drammatiche e musicali di Praga, dove si laureerà e avrà la possibilità di insegnare Letterature comparate.

Entra giovanissimo nel Partito comunista, ma il suo percorso politico, a causa delle sue idee critiche nei confronti di alcuni aspetti dell’ideologia del partito, sarà piuttosto travagliato: iscrittosi nel 1948 quando era ancora uno studente, Milan, infatti, ne verrà cacciato solo due anni dopo per poi essere riammesso nel 1956. Tuttavia, ne verrà ancora espulso nel 1970 a seguito della sua adesione alla cosiddetta Primavera di Praga.

Siamo nel 1968: Alexander Dubček diventa guida del Partito comunista della Cecoslovacchia e mette in campo delle riforme che suoneranno come una minaccia per i sovietici. Egli aveva concesso, infatti, che nascessero altri partiti oltre a quello comunista; inoltre, Dubček favorì la libertà di stampa e di espressione. Nella notte tra il 20 e il 21 agosto del 1968 l’Armata Rossa fece il suo ingresso a Praga e in tutta la Cecoslovacchia. In tanti scesero in piazza; Dubček insieme al Primo ministro Oldrich Cernik e il Presidente Ludvik Svoboda vennero fatti trasferire a Mosca. Alla fine si ritornò allo status pre-Primavera e Dubček fu sostituito da Gustáv Husák.

‘L’insostenibile leggerezza dell’essere’, il romanzo più conosciuto di Milan Kundera, riflette proprio il clima di quel periodo. Fino al 2006, però, non potrà essere tradotto nella Repubblica Ceca: le opere dell’autore, infatti, a seguito della posizione presa dallo stesso durante la Primavera di Praga, vennero proibite in Cecoslovacchia e lui concederà i diritti di traduzione in lingua ceca solo molti anni dopo.

Espulso dal partito e costretto a interrompere il suo lavoro di docente, nel 1975 Kundera si trasferisce in Francia, dove insegnerà all’Università di Rennes e all’Ecole des hautes études en sciences sociales di Parigi. Nel 1979, dopo la pubblicazione del romanzo ‘Il libro del riso e dell’oblio’, egli perderà anche la cittadinanza cecoslovacca, ottenendo quella francese nel 1981.

Le opere e i riconoscimenti

Sebbene la fama di Kundera sia legata principalmente al romanzo ‘L’insostenibile leggerezza dell’essere’, forse anche per via del titolo ossimorico e per questo altamente significativo, la sua produzione è alquanto ricca, spaziando tra la prosa e la poesia.

Tra le varie si ricordino ‘L’Immortalità’, ‘Lo scherzo’ , ‘Il valzer degli addii’, ‘La vita è altrove’, scritti in lingua ceca, mentre, per quanto riguarda gli scritti in lingua francese, ricordiamo ‘La lenteur’, ‘L’identité’ e ‘L’ignorance’.

Numerosi anche i riconoscimenti a lui attribuiti: negli anni ’70 ha ottenuto il Prix Médicis e il Premio Mondello; negli anni ’80 l’American Common Wealth Award alla carriera, il Jerusalem Prix, il Premio di Stato austriaco per la letteratura europea e il Nelly-Sachs-Preis; negli anni ’90 la Legion d’onore della Repubblica francese, l’Independent Foreign Fiction Prize, il Jaroslav-Seifert-Prize e la Medaglia al Merito della Repubblica Ceca, mentre negli anni 2000 ha ricevuto il Premio Herder e il Gran premio di letteratura dell’Accademia francese. Nel 2011, inoltre, le sue opere vennero raccolte in due volumi, a cura di François Ricard, nella Bibliothèque de la Pléiade. Più volte candidato al Premio Nobel per la letteratura, non lo ha, però, mai vinto.

Per la morte dello scrittore il Parlamento europeo ha deciso di rendergli omaggio osservando un minuto di silenzio.

Mariella Rivelli

Mariella Rivelli
Nata e cresciuta a Potenza, in Basilicata, dove ho conseguito un diploma di maturità classica, ho studiato poi a Napoli Mediazione Linguistica e Culturale e Letterature e culture comparate. Curiosa, appassionata di lingue e culture straniere, amante della lettura, della scrittura e di ogni manifestazione culturale, durante le mie esperienze di studio e di lavoro all'estero ho imparato che non si possono esplorare e apprezzare mondi diversi senza conoscere il proprio. Credo fermamente che la determinazione sia fondamentale per raggiungere i propri obiettivi.

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