Festival di Sanremo Levante
Fonte: https://www.zimbio.com/

È passato ormai più un mese dalla conclusione della settantesima edizione del festival di Sanremo, svoltosi quest’anno all’insegna della stravaganza e dell’innovazione. Festival che, come ogni anno, non si smentisce mai e coglie l’occasione per ricordarci l’importante ruolo della canzone e del cantautorato.
Quest’anno sul palco dell’Ariston a spopolare è stata la famosa cantautrice Claudia Lagona, in arte Levante, con il suo singolo “Tikibombom”. Ad oggi c’è da considerare che, nonostante – purtroppo o per fortuna – le nuove tecnologie si apprestino ad aiutare i cantanti nella stesura dei testi e nell’elaborazione dei loro spartiti, la purezza e l’arte delle canzoni d’autore non hanno prezzo e Levante ne incarna a pieno un esempio.

Particolarità di Levante, infatti, oltre ad essere la perspicacia di andare controcorrente rispetto alle produzioni musicali odierne, è anche quella di essere riuscita, tramite questo nuovo singolo – ma anche con le altre canzoni dei suoi album -, a stravolgere la nota melodia da cantautorato, inserendo un ritmo forte e cadenzato nella partitura musicale.

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Il singolo “Tikibombom”, presentato dalla cantautrice siciliana a Sanremo, si fa carico di un importante obiettivo di solidarietà nei confronti del diverso e dell’emarginato, che la cantante difende a spada tratta dalle ingiurie e dagli stereotipi. Levante riesce, tramite la sua interpretazione, a diventare amazzone degli esclusi, ad abbattere le barriere che li dividono dal mondo e, con una tragicità eroica che emerge dalla musica che accompagna il testo, celebra la bellezza del non comune. Un esempio di tale bellezza è lei stessa, cantante a trecentosessanta gradi e autrice di singoli di successo. Nello specifico, l’ultimo album, uscito nell’autunno 2019 e intitolato dall’autrice “MAGAMEMORIA” – per Levante, una memoria che non passa mai e che si ripete nella vita di chi non taglia ogni contatto con il passato -, è ricco di canzoni dal significato profondo e dal ritmo definito, con un sottofondo quasi oscuro, enigmatico. Come nel caso del singolo Tikibombom, il cui risultato ha permesso di rendere il messaggio riportato nelle parole molto più incisivo e di coinvolgere il pubblico in una suspance senza rivali, estremizzata ancor più dalla potenza canora della cantante.

Del resto, è opinione condivisa che la storia della canzone italiana stia cedendo il passo all’innovazione e alla creatività dei giovani cantanti che, con uno sguardo prospettico al futuro, inseriscono la tradizione cantautoriale nello sfondo della nuova ritmica, creata sempre più spesso attraverso strumenti tecnologici. Una nuova tipologia di canzoni, questa, che sta avendo un ampio riscontro, in particolare in un’audience giovanile. Probabilmente cominceremo a sentire sempre meno cantanti muniti di chitarra acustica, che intonano una melodia accompagnando la loro voce e la circolazione di “canzonette” orecchiabili ma senza contenuto sarà solo facilitata. Ma non tutto è perduto.

L’esempio di Levante ne è la prova schiacciante. Il suo essere differente, anche un po’ alla “vecchia maniera”, la rende unica e paladina di una produzione musicale che dà volto all’attualità tematica, generando tramite il ritmo un turbine di emozioni. La diversa scelta della cantante, infatti, mostra ancora un barlume di speranza, da riporre in personalità artistiche forti ed emergenti, pronte a riconquistare il palcoscenico e il favore degli italiani, tenendo alto il confronto con i grandi cantautori del passato.

Il palco del teatro Ariston si mostra quindi pronto ad accogliere le nuove «terre mai viste prima» del mondo musicale italiano.

Francesca Scola

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