Fonte immagine: Pink Floyd_pixabay
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I Pink Floyd sono uno dei massimi complessi rock di sempre. La loro lunghissima carriera ha ridefinito i concetti del pop e del rock, unendoli all’elettronica, esplorando ed approfondendo la ricerca dei suoni creando una serie di album definiti pietre miliari della musica pop del ‘900.
Il loro tratto distintivo era la rappresentazione della musica attraverso spettacoli in cui la componente scenica è parte integrante di quella sonora.

La band nasce dall’incontro dello studente di pittura, Roger Keith Barrett (Syd), con Roger Waters, studente di architettura e chitarrista di una formazione dal nome altisonante ‘Sigma 6, T-Set, Meggadeaths, Abdabs‘, nella quale suonavano altri due giovani studenti di architettura: Nick Mason e Rick Wright, oltre al bassista Clive Metcalf ed ai cantanti Keith Noble e Juliette Gale.
Nel 1965 Waters, Barrett, Wright e Mason decidono di formare una band (per un po’ ci sarà anche Bob Close). Il nome, scelto da Barrett, è Pink Floyd e deriva dai nomi di battesimo di due bluesmen americani, Pink Anderson e Floyd Council.

Le prime esibizioni iniziano nei club della Londra underground ed il repertorio comincia ad assumere una propria identità grazie alle prime composizioni strumentali di Barrett. È proprio in quel periodo che i Pink Floyd conoscono quelli che diventeranno i loro manager: Andrew King e Peter Jenner. Il gruppo riesce a farsi notare grazie ad esibizioni in cui sperimentano i primi coinvolgimenti del pubblico con proiezione di immagini, diapositive e l’impiego massiccio di un efficace impianto luci.

Tra il ’66 e il ’67 i Pink Floyd incidono le prime demo con risultati poco incoraggianti; bisognerà attendere ancora qualche mese, infatti, per la pubblicazione del primo singolo del gruppo, “Arnold Layne / Candy and a Currant Bun” prodotto da Joe Boyd.
Il successo è immediato ed è seguito a breve distanza da un secondo singolo, “See Emily Play / The Scarecrow”: la band è finalmente pronta per il primo album, pubblicato nell’estate del ’67: The Piper At The Gates Of Dawn. Il disco, prodotto da Norman Smith, si impone subito grazie al sound assolutamente innovativo ed a testi particolari.

Erano le estati dell’amore, quando l’LSD non era tanto un intervallo allucinogeno quanto una scelta di vita per alcuni giovani, che trovavano la loro cultura nella fantascienza, nella tradizione pastorale e in una certa tensione dell’immaginazione vittoriana. Basandosi su tali temi, Barrett scrisse e cantò la maggior parte del materiale dei primi Floyd, che faceva uso di nuove tecniche, come i tape-loop, il feedback e l’echo delay.
Il comportamento stravagante, l’uso massiccio di LSD ed anche di altri allucinogeni la produzione di Barrett minacciava di trascinare nel buio la band. Il gruppo chiese a David Gilmour di assumere il ruolo di Syd sul palco, pensando e sperando che Barrett potesse diventare il loro cantautore fuori dal palco – ma alla fine decisero di poter fare a meno di lui e nel marzo 1968 erano nella loro seconda incarnazione e sotto una nuova gestione.

Arriva un nuovo manager – Steve O’Rourke – ed i Floyd pubblicarono il loro secondo album: A Saucerful of Secrets (iniziato l’anno precedente). Con Ummagumma (del novembre del 1969), al numero cinque delle classifiche del Regno Unito e una reputazione crescente sia in Europa che nell’underground statunitense, i Floyd suonarono in alcuni dei festival più importanti del loro tempo – Bath, Antibes, Rotterdam, Montreux – e tra l’ottobre 1970 e il novembre 1971, pubblicarono altri due album: Atom Heart Mother, dove Gilmour ha dato il suo primo contributo lirico con la gentile “Fat Old Sun” e Meddle che includeva due tracce in gran parte strumentali che mettevano in mostra le doti del loro chitarrista solista: “Echoes”.
Avendo sempre più successo, nel 1972 girano il film “Live at Pompei” l’anfiteatro romano, dove registrano la colonna sonora per Schroder Obscured by Clouds. Ma, cosa più importante, iniziarono a lavorare su un’idea che sarebbe diventata il loro album più popolare e, con 45 milioni di copie vendute, il terzo più grande al mondo.

Intitolato provvisoriamente “Eclipse” attraverso un lungo tour mondiale, The Dark Side of the Moon fu pubblicato nel marzo 1973. Dimostrando il talento di Waters sia come paroliere che come concettualista, fu anche un tour de force musicale per Gilmour. Waters stava diventando di fatto il leader della band.

Wish You Were Here, iniziato nel gennaio 1975 e pubblicato quell’estate contiene Shine On You Crazy Diamond e Wish You Were Here. Insieme al grande successo, anche le differenze personali e musicali cominciano a farsi sentire nella band, anche se sarebbero passati diversi anni prima che queste diventassero insopportabili e altri due LP. Il primo fu Animals, uscito nel gennaio 1977 (sebbene anche il lavoro di questo disco fosse iniziato nel 1975). Nonostante il tour fosse pieno di sontuosi effetti speciali, inclusi gonfiabili giganti, Waters fu infastidito dal fatto che il pubblico continuasse a chiedere vecchi successi. A Montreal la sua pazienza venne meno e sputò in mezzo al pubblico. Fu un momento catartico che diede vita al progetto più ambizioso di sempre dei Pink Floyd: The Wall, una riflessione in gran parte autobiografica di Waters sulla natura dell’amore, della vita e dell’arte.

The Wall racconta di una rock star, “Pink”, che affronta la rottura del suo matrimonio durante un tour, che porta ad una riflessione sulla sua vita dalla morte del padre – come quella di Waters ucciso sul campo di battaglia prima che lui nascesse – ai suoi insegnanti, ai suoi affari, persino al suo pubblico, ognuno come un mattone in un muro metaforico tra lui e il resto del mondo che aumenta il suo isolamento, finché non immagina che l’unica soluzione sia diventare un dittatore fascista. Quando affronta la sua follia e affronta i suoi problemi, i suoi tormenti cessano e il muro crolla.

L’album che fu anche trasformato in un film di Alan Parker, con Bob Geldof, vendette 20 milioni di copie e diede vita all’unico singolo numero uno della band, l’antiautoritario “Another Brick in the Wall, Part 2“.
L’assolo di Gilmour in “Comfortably Numb” è il più memorabile. Waters ha guidato il progetto e gli altri si sono adattati. Hanno ceduto la loro visione alla sua direzione sempre più personale e hanno lavorato insieme senza nuovo materiale per più di due anni. Quando tornarono in studio, fu per registrare The Final Cut, scaturito dal conflitto delle Falkland del 1982 e pubblicato l’anno successivo, il disco esplora i temi del ricordo e del sogno non realizzato del dopoguerra, per il quale il padre di Waters aveva dato la vita. Il disco completamente accreditato a “Roger Waters, ed eseguito dai “Pink Floyd” e comprendeva la voce di Gilmour in una traccia.

Dopo tre anni – durante i quali tutti e quattro i membri della band avevano perseguito progetti solisti – Waters annunciò che avrebbe lasciato i Floyd e li avrebbe sciolti. Wright aveva lasciato l’entità legale qualche tempo prima, trasferendosi nel libro paga del tour The Wall e non avendo alcun ruolo in The Final Cut , ma Gilmour e Mason decisero di continuare come Pink Floyd senza il suo ex “leader”. Seguì un periodo turbolento, ma alla fine fu raggiunto un accordo: Waters avrebbe continuato a eseguire le canzoni su cui aveva lavorato mentre era con la band, così come nuovo materiale solista. Gilmour e Mason avrebbero continuato a registrare e ad esibirsi con Wright nei panni dei Pink Floyd.

Nel 1987, A Momentary Lapse of Reason, dimostrò che i Floyd potevano esistere senza Waters. Il successivo tour mondiale (da cui fu prodotto il live Delicate Sound of Thunder), è stato il più lungo e di maggior successo di sempre della band. In quattro anni, 5,5 milioni di persone hanno visto 200 spettacoli, incluso uno su un palco galleggiante a Venezia mentre Thunder è diventato il primo album rock ad essere suonato nello spazio, dai franco-sovietici della Soyuz-7.

Con The Division Bell del 1994, Gilmour ha mostrato un gruppo nel pieno della creatività, con Wright che ha contribuito ad alcuni dei testi e Gilmour che nel frattempo aveva stretto una nuova partnership di scrittura con sua moglie, la scrittrice Polly Samson. Tuttavia, da allora, i Floyd non hanno registrato nuovo materiale in studio.

Gli anni duemila

Nel 2003, il manager della band Steve O’Rourke morì di ictus e i tre Floyd suonarono “Fat Old Sun” e “Great Gig in the Sky” di Dark Side, al suo funerale nella cattedrale di Chichester. Nel 2006 e 2008 morirono anche Syd Barrett e Rick Wright. Nel 2005 Bob Geldof convinse la band ad esibirsi al Live 8 (nel 20° anniversario del Live Aid) anche Waters si unì al gruppo ed insieme a Gilmour suonarono e cantarono due brani di Dark Side, più “Wish You Were Here” e “Comfortably Numb”. È stato un momento epocale nella storia del rock e il loro ultimo abbraccio di gruppo è diventato una delle immagini iconiche del Live 8.

I Pink Floyd si esibirono insieme in altre due occasioni: la prima durante un concerto solista di Gilmour nel 2006 e ancora ad un tributo commemorativo di tutte le star a Barrett nel 2007.
Il 10 luglio 2010, con alcuni dei loro musicisti preferiti, Waters e Gilmour hanno eseguito alcune canzoni dei Floyd, oltre a “To Know Him Is To Love Him” di Phil Spector ad un evento di beneficenza privato nell’Oxfordshire. E il 12 maggio 2011, durante uno dei concerti di Waters Wall all’O2 di Londra, Gilmour è apparso in cima al muro come un tempo, per cantare e suonare le sue parti in “Comfortably Numb”. Nick Mason, si è poi unito a loro per la canzone finale, “Outside the Wall”. Lasciando il palco, come avevano fatto prima, Waters suonò la tromba, il mandolino Gilmour e il tamburello Mason. Il pubblico è rimasto sbalordito e deliziato.

Nel luglio 2014 Polly Samson, moglie di David Gilmour, attraverso Twitter (ora X) annunciò la pubblicazione di un nuovo album dei Pink Floyd, intitolato The Endless River definito «il canto del cigno di Rick Wright» il lavoro, prodotto da Gilmour insieme a Phil Manzanera, Maetin Glover e all’ingegnere del suono Andy Jackson, racchiude una serie di sessioni rivisitate e mai pubblicate di The Division Bell, con la presenza, tra l’altro, di tracce registrate allora dall’ormai defunto Wright. L’album si compone di diciotto tracce suddivise in quattro sezioni; pubblicato nel novembre 2014 divenne il disco con il record di prevendite su Amazon e debuttò in testa alle classifiche in numerosi paesi.The Endless River è quasi totalmente strumentale: fanno eccezione Louder Than Words, il singolo apripista scritto da Polly Samson e Talkin’ Hawkin’, un brano nel quale si sente la voce computerizzata dell’astrofisico Stephen Hawking, emessa attraverso un sintetizzatore vocale. A The Endless River non ha fatto seguito nessun tour perché, come affermò Gilmour, «senza Wright è quasi impossibile»; ed è anche l’ultimo album in studio dei Pink Floyd che, secondo il commento di Gilmour, «hanno fatto il loro tempo»

Il 27 novembre 2015 uscì 1965: Their First Recordings, contenente sei brani registrati durante il 1965 come demo e mai pubblicati ufficialmente. Si tratta di un documento storicamente significativo, trattandosi delle prime registrazioni esistenti dei Pink Floyd.
Alla fine del 2016 esce il cofanetto, The Early Years 1965-1972, suddiviso in sette volumi, uno per anno.
A dicembre del 2019 venne edito di un nuovo box set, intitolato The Later Years 1987-2019, composto da cinque CD, sei BD e cinque DVD, corredato da foto, programmi degli spettacoli e gadget. Il cofanetto contiene oltre sei ore di musica e sette ore di audiovisivi tratti da materiale inedito degli album A Momentary Lapse of Reason, The Division Bell, e The Endless River.
Il 20 novembre 2020 fu ripubblicato in versione rimasterizzata l’album dal vivo di A Delicate Sound of Thunder in doppio CD, triplo LP e DVD, che contiene, oltre alla versione originale del 1988, la scaletta completa del concerto con l’aggiunta di otto tracce. Il 30 aprile 2021 uscì Live at Knebworth 1990, che immortala il live tenuto dal gruppo in quella località nel 1990 insieme ad altri artisti internazionali per beneficenza; quest’ultima pubblicazione non è inedita in quanto inclusa nel box set The Later Years 1987-2019.
In seguito all’invasione Russa in Ucraina del 24 febbraio 2022, i Pink Floyd (David Gilmour e Nick Mason) fanno una reunion speciale e, nel 7 aprile 2022, pubblicano un nuovo singolo inedito della band, intitolato “Hey Hey Rise Up“. Il brano vede alla voce il cantante ucraino Andrij Clyvniuk dei BoomBox ed è un ri-arrangiamento di una canzone popolare patriottica ucraina, ossia ‘Oi u luzi chervona kalyna’ (Oh, The Red Viburnum In The Meadow), risalente alla prima guerra mondiale.
Il 29 settembre 2022, tramite il loro canale YouTube, annunciano l’uscita della riedizione completamente rimasterizzata dell’album Animals per mezzo di una spettacolare proiezione di luci sulla Battersea Power Station, che fece da cornice per la copertina dell’album.
Pur essendosi evoluti nel tempo attraverso tre cambi di leadership, i Pink Floyd hanno mantenuto uno stile musicale ben preciso e immediatamente riconoscibile, una firma evidente che ha portato a coniare il termine Pink Floyd Sound con cui si sono identificati, come affermato da Mason.
Per chi ha vissuto interamente o solo in parte quell’epoca di cambiamento non può non aver amato i Pink Floyd.

È questa la fine del viaggio dei Pink Floyd? Esistono ancora?

Gennaro De Santis

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