Gioco del Lotto

Per risalire alle origini del gioco del lotto bisogna fare un salto indietro di cinque secoli e arrivare al XVI secolo. È in quel periodo che a Genova avvengono i primi rudimenti di questo gioco così famoso, per merito del patrizio genovese Benedetto Gentili, anche se alcuni storici ritengono che di lotto si parlasse già nel Medioevo a Milano.

Tornando a Genova, per eleggere i membri del Serenissimo Collegio della Repubblica Genovese, ed esattamente nel 1576, il popolo faceva delle piccole scommesse, e cioè indicava cinque possibili nomi di potenziali eletti, scegliendoli tra 120 nomi di nobili genovesi, imbussolati e inseriti nella ruota della fortuna, che venivano poi estratti a sorte davanti al pubblico.

Gli importi delle varie scommesse costituivano il “monte delle scommesse”, e questo gioco venne chiamato seminario, perché così si chiamava l’urna che conteneva i nomi dei candidati. Inoltre, i primi anni del 1600, i 120 nomi furono diminuiti a 90 e si cominciò a sostituire i nomi con un numero. È questo il motivo per cui oggi i numeri del gioco del Lotto vanno dall’1 al 90.

Alcuni anni dopo, e precisamente nel 1674, a Torino una pratica molto simile all’estrazione dei numeri su cui si fonda il Lotto, viene eseguita per ricavare del denaro da distribuire in dote alle ragazze povere della città, che avevano molte meno possibilità di trovare marito. Infatti, per ogni nome di ciascuna ragazza, veniva assegnato un numero sul quale era possibile scommettere e destinare il ricavato del sorteggio alla giovane vincitrice. Questo tipo di scommessa prende il nome di “Lotto della zitella”.

Quanto detto fino ad ora basta a comprendere la semplicità del gioco, dunque la sua diffusione era inevitabile. In molte altre città italiane si inizia a giocare a quello che oggi è conosciuto con il nome di lotto – termine che deriverebbe da un’antica voce francese che significa eredità, sorte – resistendo anche ai tanti tentativi della chiesa di proibire le scommesse, minacciando di scomunica chiunque le praticasse, ma anche dello Stato.

Due anni dopo l’Unità d’Italia, nel 1863, lo Stato si rese conto dell’entità dei proventi e cominciò a disciplinare il gioco a scopo fiscale, istituendo delle sedi in cui avvenivano le estrazioni in otto città (che oggi vengono chiamate ruote) del Regno d’Italia, ossia Bari, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia. Le altre due città, Cagliari e Genova, furono aggiunte solamente nel 1939.

La svolta avvenne, molto probabilmente, nel 1731, anno in cui il lotto incontrò il benestare dello Stato Pontificio, che ne autorizzò l’esercizio del gioco, non senza chiedere un tornaconto a beneficio della città di Roma. I proventi delle scommesse, infatti, vennero destinati al finanziamento di opere architettoniche e di pubblica utilità, fra cui la costruzione della Fontana di Trevi e la bonifica delle paludi pontine.

Funzionamento del Lotto

Agli inizi, il gioco del lotto si basava su estrazioni dei numeri con cadenza annuale, ma in breve tempo divennero sempre più numerose e si passò alle estrazioni settimanali, che di solito si svolgevano il sabato, giorno della settimana rimasto in vigore ancora oggi.

Nella versione del lotto oggi conosciuta, la puntata in denaro viene effettuata su un solo numero, nelle posizioni chiamate ambo, terno, quaterna o cinquina, che può essere giocato su una o più ruote. Se quel numero puntato esce, lo scommettitore vince un premio il cui importo varia a seconda della cifra investita e della scelta fatta.

Dal 1994, il gioco del lotto diventa Monopolio di Stato, con la concessione del servizio all’ormai famoso e specializzato operatore della Lottomatica.

Tre anni dopo, il 3 dicembre 1997, in Italia arriva anche il SuperEnalotto, una versione innovativa del classico gioco del lotto. In particolare, la primaria differenza tra il lotto e il Superenalotto riguarda il fatto che l’1X2 del lotto viene sostituito da 6 numeri da scegliere tra i 90 classici del lotto. Ma la novità assoluta è rappresentata dal Jackpot, ossia da un montepremi che, se non viene aggiudicato perché nessun giocatore è riuscito a giocare la sestina vincente, cresce di concorso in concorso. Un meccanismo innovativo per i giochi numerici a totalizzatore nazionale, per cui si può ricorrere al generatore numeri casuali Superenalotto, ma che non di rado mette in palio un Jackpot tra i più alti al mondo.

In breve tempo, altre novità arrivano in casa Superenalotto, come quelle del 2005, anno in cui le estrazioni, che fino ad ora erano state due a settimana, diventano tre, e cioè il martedì, il giovedì e il sabato.

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