The Substance, il nuovo film scritto e diretto dalla regista francese Coralie Fargeat, è arrivato nelle sale italiane il 30 ottobre. Si inserisce nel genere del body horror, che indaga le trasformazioni e le deformazioni del corpo umano, spesso in modi disturbanti e innaturali, evocando la perdita di controllo fisico e mentale.
La trama di The Substance
La protagonista, interpretata da Demi Moore, è Elizabeth Sparkle, un’ex celebrità televisiva dimenticata dal pubblico e abbandonata dai produttori. Decisa a riconquistare la fama, la donna si affida a una misteriosa sostanza capace di creare una versione più giovane e attraente di sé. Questa versione “migliorata” viene incarnata da Margaret Qualley, che nel film interpreta Sue. A causa di questa ossessione, inizia un viaggio inquietante e sempre più disturbante, in cui identità e immagine di sé si intrecciano in un crescendo di orrore.
La trama di The Substance ruota attorno al rifiuto di Elizabeth di accettare la fine della sua carriera, dovuta al passare del tempo e al giudizio di una società ossessionata dalla giovinezza. La “sostanza” che utilizza si rivela un’arma a doppio taglio: ciò che promette di restituirle successo e bellezza finisce per devastare il suo corpo, portando a una tragedia inevitabile. Il corpo diventa un campo di battaglia tra il desiderio di apparire perfetti e la crudele realtà del cambiamento.
Un pretesto per sensibilizzare
Fargeat racconta questo dramma in modo estremo e visionario, spingendo il body horror al limite per affrontare un tema universale: l’accettazione del proprio corpo in continuo cambiamento. Non si tratta di un’accettazione unica, ma di un processo continuo, reso ancora più difficile in una società che impone standard irraggiungibili, soprattutto alle donne. La scelta di trattare un argomento così attuale attraverso immagini terrificanti e spesso esagerate risulta geniale, costringendo lo spettatore a riflettere con disagio.
Non è solo il genere horror a disturbare: le sequenze visive di The Substance sono esplicite e non adatte ai deboli di stomaco. Le scene estreme aumentano il senso di disgusto e amplificano l’esasperazione di Elizabeth, mostrando fino a che punto è disposta a spingersi per essere accettata.
Il film denuncia una società che impone perfezione e giovinezza a ogni costo, soprattutto nel mondo dello spettacolo, dove l’immagine prevale su tutto. Nonostante il suo passato da diva di Hollywood, Elizabeth diventa la sua peggior nemica una volta esclusa dai riflettori.
Un’interpretazione “pesante”
Demi Moore e Margaret Qualley offrono interpretazioni straordinarie, affrontando sfide notevoli per calarsi nei loro ruoli. Particolarmente impressionante è il lavoro di Qualley, che verso il finale del film indossa una tuta pesantissima per rappresentare la versione mostruosa di Elizabeth. La preparazione del costume, arricchito da protesi e sostanze chimiche, richiedeva oltre sei ore di lavoro quotidiano, a cui si aggiungevano le difficoltà fisiche legate alle riprese. Una performance che unisce sacrificio fisico e intensità emotiva.
In definitiva, The Substance è un’opera che colpisce per la sua potenza visiva e tematica. Il film esplora con spietata lucidità il desiderio umano di essere amati e accettati, contrapponendolo al terrore dell’invecchiamento e della perdita di sé. La domanda che lascia il film fa riflettere: vale davvero la pena modificare il proprio corpo e rinunciare al corso naturale della vita pur di inseguire una perfezione illusoria?
Claudio Napolitano
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