Chi lo avrebbe mai detto che anche il Maggio dei monumenti del 2020 si sarebbe svolto online? Probabilmente nessuno, ma intanto la situazione epidemiologica che viviamo non consente assembramenti e non è possibile fare eccezione neanche per uno degli eventi più attesi dalla città di Napoli. Il Coronavirus ha messo a dura prova tutto il mondo dell’arte e della cultura: dopo le numerose iniziative telematiche da parte di tutti i musei del mondo e dopo la messa in atto di una solidarietà artistica e culturale, il Maggio dei monumenti segue la scia della digitalizzazione. Il programma stravolto è comunque ricco di sorprese e di novità, soprattutto perché il protagonista scelto è un uomo, un filosofo, un luminare che ha segnato la storia della letteratura e la Storia: Giordano Bruno.
Bruno Nolano, “Academico di nulla Academia, detto il Fastidito”
Filippo Bruno è soprannominato il Nolano: nativo infatti di Nola, è stato un illustre filosofo della città di Napoli e ricevette il nome Giordano quando a 17 anni entrò a far parte del convento si San Domenico Maggiore a Napoli. La sua vita è caratterizzata da viaggi e fughe: proclamato eretico dalla curia romana, Giordano Bruno è costretto a fuggire di città in città, passando per Ginevra, Parigi, Londra e per la Germania. La sua fine però è nota a tutti: a Roma, il 17 febbraio del 1600 fu arso vivo a Campo de’ Fiori per ordine del Tribunale della Santa Inquisizione.
Giordano Bruno era un ribelle per i tempi dell’epoca: la sua filosofia e la sua visione del mondo erano troppo lontane dai canoni imposti dalla Chiesa. Il filosofo di Nola tocca con mano vari campi di indagine, a partire dall’ontologia, all’etica, fino alla cosmologia e all’esistenza umana: egli è infatti convinto che l’uomo all’inizio appare in tutta la sua perfezione ma in realtà nasconde un animo ferino e bestiale.
Tra le opere più note di Giordano Bruno è impossibile non menzionare il Candelaio, una tragicommedia in cinque atti con un motto così incisivo quanto veritiero:
«In tristitia hilaris, in hilaritate tristis»
Lo sfondo della tragicommedia di Bruno è la Napoli della sua epoca, una Napoli che vive la sua notte così buia e profonda che tocca il fondo e che non riesce a risalire. Nella tristezza c’è l’ilarità e nell’ilarità c’è tristezza: la mutazione è dietro l’angolo, ogni cosa triste può trasformarsi in qualcosa di bello e viceversa e nell’alternanza tra notte e giorno e tra buio e luce il mondo si prepara a raggiungere la bellezza e l’armonia perfetta.
Nel contesto odierno Bruno appare un attuale filosofo dei nostri giorni: mai come quest’anno il Maggio dei Monumenti sceglie un protagonista che si rende parte della quotidianità difficile e triste che stiamo vivendo, di una notte buia che non riesce a dare posto alla luce del sole.
Maggio dei Monumenti 2020 a Napoli: ecco gli eventi imperdibili
Il Maggio dei Monumenti 2020 di Napoli è intitolato “Giordano Bruno 20/20: la visione oltre le catastrofi” e partirà online sabato 2 maggio e terminerà domenica 31. Le iniziative culturali saranno visibili a tutti sui canali social del Comune di Napoli: Facebook e Instagram saranno ricchi di cultura e di nomi illustri pronti a incantare il pubblico in ascolto. Sono previsti circa 100 interventi tra performance, rassegne e collegamenti streaming e on demand: si tratterà di collegamenti che dureranno dai 5 ai 30 minuti.
Il primo evento da menzionare di questa edizione streaming del Maggio dei Monumenti è quello di apertura: si tratta di un omaggio a Aldo Masullo, filosofo partenopeo scomparso nei giorni scorsi. A omaggiare Masullo saranno Gaetano Manfredi, ex rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e ora ministro dell’Università e della ricerca, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e l’assessore Eleonora De Majo. La lectio introduttiva sarà tenuta da Nuccio Ordine, docente ordinario di letteratura italiana presso l’Università della Calabra, dal titolo “La filosofia come maniera di vivere: Masullo legge Giordano Bruno”.
Alcuni spazi della cultura partenopea, nel rispetto delle norme di sicurezza che vigono a causa dello stato di pandemia, hanno aderito a offrire a artisti e letterati la propria location per lo svolgimento di alcune perfomance del Maggio dei Monumenti: la Certosa di San Martino, il convento di San Domenico Maggiore, il museo ferroviario di Pietrarsa e il cimitero delle Fontanelle sono solo alcuni dei più famosi luoghi culturali che hanno aderito. Mai nessuno immaginerebbe questi luoghi così vuoti o silenziosi, ma ancora una volta si lancia un segnale di una cultura che non si lascia indietro e che vuole lasciare un segno tangibile della sua funzione.
Tra gli eventi imperdibili di questo Maggio dei Monumenti dedicato a Giordano Bruno è necessario menzionare “La religione da Giordano a Eduardo De Filippo”, evento teatrale a cura di Agorà Arte e con Renato di Meo e Imma Russo; i monologhi di Rosaria De Cicco sulle donne nel Candelaio direttamente dal chiostro del Maschio Angioino e dal convento di San Domenico Maggiore; “Sulle strade di Bruno”, una rappresentazione di teatro in strada con la regia di Margherita Romeo e con le musiche dal vivo.
Nel cortile delle Statue, Nicola Dragotto si esibirà da solo con la sua chitarra sotto la statua di Giordano Bruno: a questo progetto ha dato il titolo “Il rovescio del mondo, teatro canzone ispirato alla filosofia bruniana”; tanti i contributi scientifici sulla tesi eretica di Giordano Bruno, sul perché è fondamentale leggere oggi le opere del Nolano e come hanno influenzato lo sviluppo sostenibile. Dulcis in fundo, sarà presentato anche un fumetto su Giordano Bruno a opera di Dino Dilauri.
Come ci insegna Giordano Bruno nelle sue opere, in un momento di tristezza si prova a ridere e a ritrovare la serenità: così come negli Eroici Furori il moderno Ulisse prova a spiccare il volo per riconquistare se stesso, i partenopei e tutti i cittadini del mondo aspettano solo di poter rinascere.
Arianna Spezzaferro