NAPOLI — Si è svolta stamattina, al Circolo Nautico Posillipo, la cerimonia di premiazione della XXV edizione del Premio Nazionale Megaris 2016, premio assai ambito per la lunga storia che esso ha alle spalle e per la capacità di raccontare ogni anno, da venticinque anni a questa parte, quel che di meglio la città offre a livello artistico, letterario, culturale ed umano.
In una sala gremita di pubblico e di eccellenze del nostro territorio, il presidente dell’Associazione culturale Megaris, il professor Carlo Postiglione, ha ribadito l’importanza della costante e profonda collaborazione instauratasi tra i diversi personaggi di Napoli che hanno saputo distinguersi per le loro immense doti e per la volontà di porre queste ultime al servizio dell’intera collettività: «Oggi non ci saranno né vincitori, né vinti — dichiara Postiglione ad inizio cerimonia — a trionfare sarà soltanto la bravura, pertanto ringrazio anche coloro che, seppur non saranno premiati, hanno deciso di partecipare a questa iniziativa che celebra la Cultura in ogni sua forma».
Presente alla cerimonia, in qualità di referente del sindaco Luigi de Magistris, il consigliere comunale Mario Coppeto il quale ha sottolineato come le Nozze d’argento del Premio Megaris siano espressione di un sodalizio, magnificamente interpretato, tra arte e cultura, che dimostra a pieno la vivacità di Napoli, una città sì ricca di mancanze e problematiche da risolvere, ma anche culla di realtà estremamente affascinanti, degne di esaltazione.
Numerosi sono stati i riconoscimenti e i premi attribuiti a poeti, scrittori, pittori, musicisti, giornalisti e sportivi, tutti apprezzati per il loro impegno e la loro verace ‘napoletanità’. Spicca tra i premiati, per il settore della narrativa edita e inedita, la figura dello scrittore pomiglianese Mario Volpe che si aggiudica il terzo posto con il libro ‘L’anno del Dragone’. «È stata un’emozione grandissima ricevere questo premio – afferma Mario sorpreso — soprattutto perché tutto quello che ho fatto e scritto è dedicato ad una persona che purtroppo non c’è più, mio padre Claudio, che ha dato la sua vita per un sogno, per la sua città, Napoli appunto».
A breve, tra l’altro, Mario pubblicherà un nuovo libro di cui ci ha parlato senza però rivelarci troppo: «Si tratta di un vero e proprio esperimento, di un qualcosa totalmente diverso rispetto ai miei precedenti lavori letterari; sarà una raccolta di racconti di genere grottesco e horror con la quale cercherò di esplorare quelle che sono le paure e i timori dell’animo umano, sia dal punto di vista del soprannaturale, sia dal punto di vista della fisicità, specie della malattia, una delle cose più spaventose che l’uomo si ritrova ad affrontare nel corso della vita».
Grande spazio anche alle future promesse della nostra regione: alla fine della cerimonia del Premio Megaris, la fondazione AdAstra ha infatti consegnato, per il terzo anno consecutivo, i riconoscimenti de ‘Alla ricerca dell’eccellenza’, il premio per giovani laureati della Campania che hanno sviluppato tesi originali in ambito scientifico, economico e letterario.
Anna Gilda Scafaro