Ercolano, l’imperitura città campana fondata secondo la leggenda dal mitico Ercole, è tra le dieci città finaliste in lizza per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2016/2017:
tale rilevante canditatura si preannuncia non solo come un’imperdibile occasione di crescita e migliorìa per il comune ercolanese e nel complesso, per il suolo vesuviano, ma anche come una vera e propria sfida, stimolante e costruttiva, che di certo il sindaco Ciro Buonajuto vuole vincere ad ogni costo e con ogni mezzo a sua disposizione.
A tal proposito, il primo cittadino ha pensato di creare una sorta di Comitato promotore della candidatura di Ercolano, per rendere complici ed efficienti collaboratori i responsabili dei maggiori attrattori del territorio (Soprintendenza, Parco del Vesuvio, Ente Ville Vesuviane, Mav, Scabec) e i delegati di consorzi e associazioni che hanno a che fare, in qualche modo, con l’incentivazione delle attività turistiche e culturali di Ercolano stessa. Le principali finalità del gruppo in questione saranno costruire nuove infrastrutture, migliorare ,di gran lunga, quelle esistenti e dar vita ad interessanti eventi in grado di richiamare la curiosità dei residenti e dei turisti di ogni dove.
La città, concorrendo per il conferimento del titolo dell’anno 2016 dovrà presentare, come previsto dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il dossier della candidatura entro il 15 settembre e per la cui elaborazione l’Amministrazione Comunale si incontrerà il prossimo 13 luglio,più determinata che mai e consapevole delle risorse della propria Ercolano che, grazie agli scavi archeologici, può esibire senza particolari presentazioni, un inconfondibile patrimonio storico, fonte di orgoglio e prosperità.
E proprio gli scavi saranno il polo centrale dell’opera di valorizzazione del progetto messo in atto da Buonajuto, dal momento che, attualmente, il sito archeologico manifesta una carenza di personale di sorveglianza per quanto riguarda alcuni dei luoghi simbolo dell’antica città romana, seppellita dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Restano difatti, chiuse le Terme Suburbane, la Casa del bicentenario e sbarrati i fornici che ospitano gli scheletri dei cittadini ercolanesi fissati nel loro ultimo istante di vita. Non è possibile tra l’altro, neppure ammirare gli affascinanti reperti relativi all’attività marina e con essi il padiglione della famosa barca carbonizzata: il tutto impedisce ai visitatori, che del resto secondo le statistiche, continuano ad aumentare, di godere di una significativa parte del percorso di visita e di conoscenza di una città che l’Unesco ha proclamato patrimonio dell’umanità.
Oltre all’ottimizzazione del sito archeologico, si promette anche il recupero delle due stazioni ercolanesi della Circumvesuviana e quindi, una generale rinascita delle risorse cittadine che per qualche periodo, sono rimaste in balìa della negligenza.
Le rivali di Ercolano saranno Aquileia,Como, Mantova, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni. La giuria ha valutato le città candidate per la finalissima in primis, in base alla fattabilità e alla sostenibilità a lungo termine, e poi in base agli innovativi caratteri delle stesse,dando il verdetto con un giudizio armonioso ed unanime. La città vicintrice otterà ben 1 milione di euro e l’esclusione dei mezzi investiti nella realizzazione del progetto dal vincolo del patto di stabilità.
La gara resta dunque aperta e si spera col cuore di non uscirne delusi. L’importante è mettercela tutta!
Per il regolamento: www.capitalicultura.beniculturali.it
Anna Gilda Scafaro