Risultano essere molto chiare le voci che si scalfiscono ai microfoni della stampa in merito alle nuove dichiarazioni di mobilitazione generali. Il segretario della Fiom Maurizio Landini, annuncia che a seguito delle esigenze delle forze dell’ordine di scioperare per il blocco degli stipendi 2015, egli sarà partecipe, a fianco degli agenti, in qualità di portavoce dei metalmeccanici.
“Bisogna mettere al centro dell’Italia il lavoro e i salari. Uno dei problemi del nostro paese è che abbiamo salari troppo bassi e precarietà troppo alta” annuncia il segretario; e bloccare gli stipendi dei lavoratori pubblici o tanto meno i loro contratti, è un ragionamento del “cavolo.”
Le seguenti dichiarazioni vigono in relazione alle ultime notizie che fremono tra gli organi delle forze dell’ordine e di tutela, che alla comunicazione del blocco degli stipendi hanno reagito convocando uno sciopero generale stabilito per la fine di Settembre.
A quanto pare le nuove riforme imposte dal governo-Renzi, ancora non risultano capaci di destare stabilità ai corpi di lavoro più importanti d’Italia, quali dipendenti pubblici, addetti alla sicurezza. E i sindacati si mobilitano nell’immediato: “E’ intollerabile la prosecuzione del blocco della contrattazione” annunciava infatti Rossana Dettori, segretaria della funzione pubblica CGIL.
Questa volta i comandi sembrano essere decisi dell’attivismo conflittuale: “non credevamo che chi è stato onorato dal popolo a rappresentare le istituzioni democratiche, non avesse nemmeno riconoscenza, per coloro che per poco più di 1300 euro al mese, sono pronti a sacrificare la vita per il paese”.
Purtroppo le conseguenze di eventuali movimenti sindacali saranno destabilizzanti soprattutto per una popolazione già stremata da antagonismi di classe che vertono silenti nella nazione. Ma al riguardo, il segretario generale Landini è ancor più chiaro, citando alla festa della Fiom di Torino, uno sciopero a rovescio: “diamo noi un’idea di lavoro socialmente utile, un piano straordinario, ad esempio per la manutenzione del territorio. Proponiamo un’idea di cio’ che dovrebbe essere fatto per il lavoro. Un terreno diverso d’iniziativa.” Ed il messaggio da dare agli italiani: “se si vuole cambiare bisogna investire nella direzione della correttezza. Io penso che non ci sarà solo lo sciopero dei lavoratori della polizia, ma ci sarà anche lo sciopero dei lavoratori metalmeccanici; e bisogna pensare a forme di mobilitazioni che mettano insieme anche giovani, precari e quelli che vogliono cambiare questo paese.” E infatti: “Proporremo alla segreteria nazionale di lunedì 8 settembre e all’assemblea dei delegati del 26 e 27 settembre una mobilitazione nazionale da concludere con manifestazione a Roma e un pacchetto di ore di sciopero dei metalmeccanici da articolare con iniziative nel territorio”. Una dichiarazione che sembra dare il via all’autunno caldo.
Alessandra Mincone