La destra europea contava molto su Marine Le Pen, grande sconfitta delle ultime elezioni presidenziali francesi, e terza candidata anti-europeista dopo Wilders in Olanda e Hofer in Austria a doversi accontentare del secondo posto, vedendo allontanarsi il sogno di governo e di un futuro fuori dall’Unione Europea. Tuttavia, al contrario degli altri candidati citati che hanno continuato le loro battaglie all’opposizione dei rispettivi governi, Marine Le Pen ha annunciato già dal suo ultimo discorso una profonda rivoluzione interna al suo movimento, il Front National, che possa renderlo finalmente e veramente mainstream.
È questo dunque il coronamento di un percorso iniziato da “madame” Le Pen da qualche anno a questa parte, periodo in cui è riuscita a sdoganare l’idea comune che vedeva il Front National come xenofobo, razzista e fascista, rendendolo un partito conservatore ed euroscettico che guarda alla sicurezza e alla difesa dei confini del territorio francese e dei suoi cittadini, soprattutto in tempi in cui la Francia è diventata facile preda del terrorismo islamico. Nonostante il movimento esista da ormai 45 anni, Marine Le Pen lo ha profondamente rinnovato riuscendo nella difficile impresa di presentarlo come alternativa alla vecchia politica rappresentata da socialisti e gollisti, che difatti sono stati esclusi dal ballottaggio anche grazie a Emmanuel Macron, l’altro outsider di questa corsa per l’Eliseo.
Certo è che tale cambiamento ha dato i suoi frutti garantendo al Front National 7 milioni di voti al primo turno e oltre 10 milioni al secondo, che ad oggi rappresentano un record mai raggiunto da un partito di estrema destra, nemmeno quando il padre di Marine, Jean-Marie Le Pen, arrivò al ballottaggio uscendo anch’esso sconfitto dal candidato gollista Chirac. Nonostante questo, i 10 milioni e 600 mila voti non sono bastati alla Le Pen per vincere, limitandola, anzi, molto al di sotto la percentuale prevista dai sondaggi del 40%.
Ed è stato dunque subito dopo la grande sconfitta che Marine Le Pen ha dichiarato: «Il Front National deve rinnovarsi profondamente per essere all’altezza di questa opportunità storica. Dobbiamo trasformare il nostro movimento per costituire una nuova forza politica che porti avanti questa battaglia. Faccio appello a tutti i patrioti perché si uniscano a noi», lanciando dunque questo nuovo movimento che mira ad essere un rassemblement che riunisca tutte le destre francesi per riuscire, nel 2022, a raggiungere finalmente l’Eliseo. Un progetto confermato anche dal vice della Le Pen, Florian Philippot, che ha anche annunciato che il Front National potrebbe anche cambiare nome.
Una notizia che Jean-Marie Le Pen non ha preso bene: «Non lascerò che il nome del Front National sparisca così. Dipende dal congresso del partito, non dipende né da Marine Le Pen né da Florian Philippot che dovrebbe essere discreto, vista la sconfitta. Philippot non può fare il grandioso o proporre un cambio di nome, deve ricordare che è un ospite in questa casa». Non contento monsieur Le Pen ha anche attaccato senza riserve la figlia reduce dalla sconfitta criticandola sui temi affrontati in campagna elettorale: «Euro, Europa e pensioni sono i temi che hanno trascinato giù la campagna di madame Le Pen. Si dovrebbe invece parlare alla Francia dei problemi reali, demografici, dell’immigrazione di massa».
I maliziosi inoltre suggeriscono che la rivoluzione interna al Front sia anche la causa dell‘abbandono della politica «per motivi personali e politici» da parte di Marion Maréchal-Le Pen, nipote di Marine e collocata molto più a destra dalla zia. Nonostante ciò la più giovane deputata di Francia si sarebbe giustificata in diretta televisiva dicendo di voler donare più tempo alla figlia Olympe: «Nei primi anni di vita, così preziosi, le sono mancata tantissimo ed è mancata terribilmente anche a me. È essenziale che abbia più tempo da consacrarle» ha dichiarato, aggiungendo di aver sviluppato una passione per il mondo dell’impresa, aprendo alla possibilità di entrare a far parte della cosiddetta “società civile”, tanto lontana dalla famiglia Le Pen, nota per l’impegno politico tramandato da padre in figlia all’interno del Front National.
Carlo Rombolà