Primarie! È così che sarà deciso il candidato del Partito Democratico per le prossime amministrative che coinvolgeranno la città di Napoli nella prossima primavera. Il mandato di De Magistris sta per volgere al termine e il PD, dopo la brutta figura di 5 anni fa con Morcone e le primarie flop, non può farsi sfuggire l’occasione di tornare a governare la città.
Parliamoci chiaro, il Partito Democratico non è per niente il favorito per le elezioni della prossima primavera. Il MoVimento 5 Stelle si è dimostrato un’onda dirompente alle scorse regionali in città, mentre le quotazioni di Lettieri salgono di giorno in giorno. A Sinistra, con il nuovo soggetto di Fassina e D’Attorre deciso a non appoggiare il Partito Democratico, salgono le possibilità di riconferma di De Magistris, nonostante il lavoro non proprio eccelso ma forte del deserto che c’è su quel lato politico. Il suo principale merito politico (non amministrativo) è quello di tenere una posizione di civismo che piace alla famosa ‘società civile’ e che mette nei guai il PD, colpevolmente assente in questa prima fase.
Già, perchè il PD sotto la discutibile gestione di Venanzio Carpentieri, sindaco di Melito, non riesce in alcun modo ad aggregare. Non si vedono reali possibili alleati all’orizzonte, e lo stesso partito è spaccato tra chi vuole le primarie e chi non le vuole. Tra i secondi c’era proprio Carpentieri, sconfitto già prima di partire, promotore di vari incontri flop che fanno da contraltare al lavoro pro-primarie fatto dall’ottimo Marco Sarracino, ex civatiano che guida i GD dell’area metropolitana di Napoli. Ora la novità arriva da Roma: il vicesegretario Debora Serracchiani ha proposto l’impossibilità di ricandidatura alle primarie per le amministrative per chi è già stato sindaco per due volte. Una norma, per ora congelata da Renzi, che sembra scritta su misura per Bassolino e per Napoli.
Antonio Bassolino, classe ’47 e già sindaco di Napoli e governatore della Campania, è il primo nome uscito allo scoperto quando le primarie sembravano ormai certe. Sin dal primo momento, media e assetti partitici non hanno risparmiato alcuna critica all’ex governatore, rispolverando i vari torti ed errori, politici e amministrativi, dell’ex sindaco. E in molti sui social network protestano contro questo “ritorno al passato“. Io non voglio in alcun modo difendere la figura di Bassolino, ma la domanda che dovrebbe scaturire da questo dibattito è: qual è l’alternativa nel PD ad Antonio Bassolino?
Antonio Bassolino non è certo il miglior nome possibile per la città, ma è grave che in 5 anni il PD napoletano non sia stato in grado di costruire una classe dirigente pronta a governare una città complicata come Napoli. È grave che non si sia lavorato sulla persona e sulla preparazione della candidatura di un nome, giovane e autorevole, pronto a sfidare De Magistris, i grillini e Lettieri. Nemmeno Forza Italia ha fatto molti passi in avanti, con l’imprenditore Lettieri ancora saldamente uomo forte del centrodestra napoletano, ma il PD non è un partito in fase di implosione come la compagine berlusconiana ma, anzi, viene dalla vittoria alle regionali e l’exploit delle Europee del 2014. Tuttavia non si è ancora riusciti a proporre un nome in grado di competere, e, continuando esclusivamente un lavoro contro la candidatura di Bassolino, si rischia di fare una pessima figura fino addirittura a non arrivare al ballottaggio. Ci sono delle gravi responsabilità politiche in questa situazione, ed è tristissimo che si cerchi di ovviare alle incapacità politiche di alcuni inventando norme che ostacolano l’unico nome discutibile quanto autorevole. Gli elettori e i tesserati del Partito Democratico meritano ben altro, e tutti ci auguriamo che si riesca finalmente a raggiungere una nuova fase della politica democratica napoletana dove si pensi ad un programma per la città e che si preferisca lavorare su una candidatura alternativa a quella di Bassolino piuttosto che creare cavilli burocratici per impedire all’ex sindaco di partecipare alla competizione su Napoli.
Francesco Di Matteo