Salerno. Un blitz antidroga effettuato dal comando provinciale dei carabinieri ha portato all’arresto di 29 persone. Tra gli indagati anche una mamma e due figli. Le accuse mosse sono: traffico illecito di stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi
Un duro colpo è stato inferto alla criminalità organizzata salernitana. A partire dalle prime luci dell’alba di ieri mattina, 24 novembre, è infatti scattata una maxi retata che ha visto coinvolti più di 200 militari supportati da unità cinofile e mezzi aerei. Il blitz che ha avuto luogo nella zona orientale di Salerno, più precisamente in via Colasante, nei pressi di Mariconda ha interessato 29 persone accusate, a vario titolo, di: “associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti”, “detenzione e porto illegale di armi e munizioni” e “trasferimento fraudolento di valori“.
Il blitz è stato eseguito su richiesta del GIP del Tribunale di Salerno il quale ha emesso 29 ordinanze di misura cautelare nei confronti degli indagati. 7 dei quali raggiunti da un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere, 10 agli arresti domiciliari e 12 con obbligo di dimora.
Molteplici perquisizioni, avvenute nei quartieri di Mariconda, Fratte, Pastena e Mercatello, hanno permesso il sequestro di – come riporta La Città – 50 grammi di cocaina, 20 grammi di marijuana, 5 grammi di eroina e 50 grammi di sostanza da taglio. Inutili sono stati i tentativi da parte di Alessandrina Capozzolo madre di Luigi e Mauro Natella che, nonostante siano stati colti in flagranza di reato, hanno cercato di gettare dalla finestra la droga nel tentativo di disfarsene.
Il blitz messo in atto a partire da ieri mattina nasce a seguito di un’indagine partita nel settembre del 2014 quando l’accoltellamento di un pregiudicato salernitano, all’esterno della discoteca “Sea Garden”, portò alla luce l’esistenza di due bande criminali che svolgevano attività di traffico illecito di stupefacenti nell’hinterland orientale della città. I due gruppi facevano capo a Ciro Marigliano senior ( alias “zio Ciro”) esponente di spicco del clan Panella – D’Agostino.
Quest’ultimo, attivissimo sul territorio, aveva dato vita ad un vero e proprio business della droga di cui ne deteneva il pieno monopolio. Gli stupefacenti, una volta acquistati a Napoli, arrivavano a Salerno (anche via mare) per essere poi suddivisi in dosi e immessi sul mercato campano. Un meccanismo che coinvolge un ingente numero di persone addette a specifici compiti.
Come dichiara il Comandante provinciale dei Carabinieri di Salerno, Antonino Neoso, «si tratta di reti di spacciatori molto giovani con varie mansioni. C’erano dei luoghi dove vendeva la droga, ovvero i quartieri di Pastena, Mariconda, Fratte. Una rete di pusher e di altri elementi vigilava affinché venissero individuate le forze dell’ordine presenti sul territorio».
Ciò che sconvolge – afferma il procuratore Corrado Lembo – è il coinvolgimento di moltissimi giovani dotati di una capacità criminale che non si limita al solo traffico di stupefacenti bensì, in più casi, ricorrono alla violenza e alle minacce servendosi illegalmente di armi (coltelli e pistole) a scopo intimidatorio e per il controllo delle loro “piazze di spaccio”.
Non a caso – spiega Corrado Lembo– “negli ultimi tempi si sono stati registrati alcuni episodi di violenza da parte di soggetti appartenenti alla stessa area criminale e che avevano creato dei “gruppetti” procurando frizioni che sono sfociati in questi atti criminali.”
Si rende noto, inoltre, che durante le indagini si è venuti a conoscenza dell’intestazione fittizia, effettuata a favore di due incensurati, delle quote di una società che gestisce un bar di Salerno, il “Melany Caffè“, situato nei pressi del Corso Garibaldi di Salerno. Le suddette quote sono riconducibili al capo dei due gruppi al fine di agevolare la ricettazione ed il riciclaggio.
Continua la lotta senza fine delle autorità giudiziarie e delle forze dell’ordine contro la camorra e i suoi business. Si attendono eventuali aggiornamenti nelle prossime ore.
Ilaria Cozzolino