Il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Ipcc) è un foro scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite: l’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) ed il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP). L’Ipcc è formata da migliaia di studiosi provenienti da 195 paesi in tutto il mondo e si occupa di studiare il riscaldamento globale e come far fronte al problema.
In circa vent’anni di attività l’organizzazione vanta di cinque rapporti sullo stato del clima e di un premio Nobel per la Pace nel 2007, ma nonostante questo le sue proposte di rado sono state prese in considerazione e attuate dai Governi mondiali. È per questo che di recente i vertici del Ipcc hanno deciso di ”aprirsi” al grande pubblico in modo da risultare più incisivi nelle scelte politiche pubblicando le loro proposte su Science.
Le nuove priorità dell’Ipcc
Da quanto si può leggere sulla rivista ”il sentimento diffuso all’interno dell’Ipcc è di insoddisfazione nei confronti della gestione passata“. Il gruppo ha eletto il nuovo presidente e vertici tra il 6 e il 10 ottobre ed è pronto al cambiamento.
Innanzitutto è necessario utilizzare nuove forme di comunicazione al passo coi tempi. L’impiego di media e social network potrebbe rappresentare la svolta non solo per allargare il proprio pubblico, ma anche per quanto riguarda l’organizzazione interna. Avendo un carattere internazionale spesso capita che i membri dell’Ipcc debbano spostarsi per le riunioni, conferenze e incontri. Aumentando le collaborazioni a distanza tramite l’utilizzo di mezzi come ad esempio Facebook, Twitter e Skype si eviteranno costi inutili, dispendio di energie e inquinamento dovuto allo spostamento di centinaia di esperti in tutto il globo.
Bisognerebbe, inoltre, organizzare più riunioni tra i vertici del gruppo e note personalità politiche in modo da discutere di ambiente, clima e misure anti-riscaldamento globale. Finora questo si è verificato molto raramente e per lo più con i Governi dei paesi occidentali a discapito delle economie più “deboli” e dei paesi in via di sviluppo. Allargando il pubblico si allargano anche i consensi. Questa è l’occasione giusta per rendere l’Ipcc, organismo già di per se molto efficiente, ancora più efficace. Per migliorare, d’altronde, bisogna cambiare.
Vincenzo Nicoletti