CASTELLAMMARE DI STABIA (NA) — Giunge stamattina la notizia del clamoroso ritrovamento di due Van Gogh, rubati ad Amsterdam circa quattordici anni fa, in un locale del comune costiero napoletano.
Il furto, avvenuto a Natale del 2012, è da collegare all’azione di un clan camorista: le due tele, “La Spiaggia di Scheveningen” del 1882 e “L’uscita dalla chiesa protestante di Nuenen” del 1884, sono state rinvenute in una casa riconducibile al gruppo di un ras del narcotraffico internazionale, Raffaele Imperiale, detto Lelluccio ‘o parent e, attualmente, latitante a Dubai. Obiettivo della schiera di Imperiale era quello di puntare, oltre che sulla droga, sui capolavori dell’Arte, per poi poter creare un patrimonio di bellezze senza tempo e senza eguali.
È assolutamente certo che si tratti delle opere dell’artista olandese, tant’è vero che gli esperti d’arte e i funzionari del Ministero, recatisi in loco per le dovute verifiche, hanno confermato quanto già si era sospettato, prima ancora di ricevere il responso positivo di uno specifico esame effettuato da un delegato del Museo Van Gogh di Amsterdam.
L’operazione investigativa e di sequestro è stata portata innanzi, insieme alla Procura di Napoli, dal nucleo della Tributaria guidato dal colonnello Giovanni Salerno e dalla squadra Mobile diretta da Fausto Lamparelli: a loro vanno le congratulazioni e la stima del premier Matteo Renzi. È grande anche la soddisfazione del Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Fransceschini: “Quella di oggi è un giornata molto importante, frutto di un positivo lavoro di squadra tra la procura di Napoli e la Guardia di Finanza a cui vanno i miei complimenti”.
Il bottino d’inestimabile valore, sottratto alle mani sporche della camorra, dimostra quanto l’Arte faccia gola alle organizzazioni criminali e, al contempo, diventa simbolo, con la sua ritrovata libertà, della lotta italiana contro il traffico illecito delle opere d’arte.
Fonte: La Repubblica
Anna Gilda Scafaro