A Napoli, nel centro storico della città, esattamente tra i quartieri Pendino e Forcella, sorge una delle basiliche più belle e ricche di fascino tra tutte quelle presenti sul suolo napoletano: la Basilica dell’Annunziata Maggiore.
La straordinaria struttura è ritenuta da molti un capolavoro vanvitelliano, ma la sua storia ha inizio molto prima dell’avvento del celebre architetto napoletano. La struttura della prima chiesa fu realizzata nel XIII grazie agli Angioni, nel ‘500 si decise di farla ristrutturare ed ampliare. L’opera di ristrutturazione fu possibile grazie a Ferdinando Manlio. Purtroppo nel 1757 un incendio di vaste dimensioni distrusse completamente l’edificio.
I lavori di recupero della struttura furono affidati all’architetto più famoso di Napoli, Luigi Vanvitelli, il quale con grande maestria riuscì a recuperare gli ambienti cinquecenteschi, incorporandoli a quelli di nuova creazione. Purtroppo Vanvitelli non riuscì a portare a termine i lavori che passarono nelle mani del figlio Carlo.
Dal punto di vista artistico, la basilica all’interno presenta uno spazio molto ampio a croce latina con navata unica e sei cappelle laterali. Tali cappelle rimandano alla Cappella Paladina presente nella Reggia di Caserta, anch’essa opera vanvitelliana. La facciata esterna è composta da colonne classiche, e sul lato sinistro sorge il campanile cinquecentesco.
All’interno della basilica, è presente una struttura secondaria, ovvero una piccola chiesa sotterranea che fu fatta realizzare da Vanvitelli per permettere le celebrazioni religiose anche nel periodo in cui erano in corso i lavori. All’esterno la mastodontica cupola di Carlo Vanvitelli conferisce grande bellezza e prestigio all’intera struttura.
La Basilica dell’Annunziata Maggiore ha una storia diversa dalle altre strutture religiose, dato che anticamente faceva parte di un complesso che comprendeva anche un ospedale, un convento, un ospizio per orfani.
Questa struttura faceva dunque parte delle Sante Case dell’Annunziata, un’istituzione molto importante nel Regno di Napoli, che forniva ospitalità ed assistenza a orfani e persone povere. La congregazione della Santissima Annunziata nacque nel 1318 ed esercitò la sua funzione benefica sino agli inizi del ‘900 grazia a una donazione della Regina Sancha d’Aragona, moglie di Roberto d’Angiò. La Basilica dell’Annunziata alla Sacra ruota degli esposti, una ruota in cui veniva abbandonati i neonati che venivano poi accolti dalle suore del convento.
Una storia molto triste si nasconde quindi dietro alla maestosa basilica. La Basilica dell’Annunziata, conosciuta e definita da molti semplicemente l’Annunziata, divenne allo stesso tempo un luogo di speranza per le coppie che non potendo mettere al mondo un figlio, decidevano di adottarne uno dei tanti abbandonati al convento. Il cognome Esposito, notevolmente diffuso in area campana deriva appunto dalla ruota degli esposti dove le madri indigenti lasciavano i propri bambini, con la speranza di potergli garantire una vita migliore.
Fino al 1816 il complesso della Basilica dell’Annunziata Maggiore comprendeva anche l’ospedale, mentre la ruota è stata attiva sino al 1875. Oggi la ruota degli esposti è stata ristrutturata ed è visibile ai turisti. La Basilica dell’Annunziata è dunque uno dei luoghi di Napoli più ricchi di storia ed arte.
Ilaria Cozzolino