Napoli– Un fiume di gente, straripante di curiosità, gaiezza e voglia di calcare lo spirito natalizio sprigionato dalle strade in festa, ha riempito ieri il centro storico in occasione della Notte d’Arte 2015.
Il ritmo incalzante delle tammorre e le indimenticabili note blues dell’altrettanto indimenticabile Pino Daniele hanno invaso il Decumano Maggiore regalando ai presenti una notte tutta da vivere, fino all’ultimo battito di mani e all’ultimo squarcio di voce.
I profumi delle cucine partenopee, particolarmente impegnate a sfornare e a sfoggiare le proprie prelibatezze, e la vista dei presepi, affollati dai personaggi più disparati, hanno accompagnato napoletani e turisti lungo le vie rischiarate, oltre che dalle luminarie, dai raggi soffusi delle candele e delle tenue luci provenienti dai portali aperti di Chiese e Musei.
Il cuore di Napoli ,in una notte che ha inneggiato l’arte in tutte le sue forme, da quelle classiche a quelle più strambe, ha infatti dato risalto, con i suoi battiti più forti, ai luoghi che in qualche modo continuano a raccontare la storia di una città che di vita e di anni alle spalle ne ha tanti. Tra le chiese che ieri hanno mostrato le loro mistiche bellezze agli occhi della moltitudine, quella di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco ha senz’altro stupito i visitatori, non sempre coscienti delle sterminate meraviglie che ad ogni angolo e in ogni posto, anche il più inaspettato, arricchiscono Napoli di cultura e magia. La Chiesa, di stile barocco, nota per l’intrigante commistione di simboli di vita e di morte, si è rivelata a coloro che hanno approfittato della sua apertura straordinaria, al tempo stesso sorprendente ed inquietante: con grande sontuosità il complesso del Purgatorio ad Arco va infatti, a palesare la forte influenza che secondo l’antica credenza napoletana hanno le anime dei morti sull’esistenza di chi è ancora sulla terra. Molto suggestiva è inoltre la composizione artistica alle spalle dell’altare con in alto la pala di Massimo Stanzione, “La Madonna delle Anime Purganti” e in basso la scultura del “Teschio Alato” di Dionisio Lazzari.
Chi è accorso al centro storico per godersi la notte all’insegna dell’arte, ha potuto poi inoltrarsi tra i cunicoli e le gallerie dell’attraente Napoli Sotterranea, ammirare da vicino le pieghe sinuose e tangibili del Cristo Velato che eccezionalmente ha mostrato il suo corpo scultoreo, vivificato dalle mani del giovane Giuseppe Sanmartino, al chiaro di luna. Al Palazzo Venezia dove invece, è stata allestita una bellissima gallery natalizia, si è reso disponibile l’accesso al giardino pensile sovrastante e alla casina pompeiana annessa al medesimo giardino.
A Piazza del Gesù, hanno fatto da padroni la musica, gli stand dell’ Amref e soprattutto le squisitezze dello Strit Food Festival che hanno riscosso notevoli apprezzamenti. Infine, a Port’Alba sono stati in molti gli appassionati di lettura che con immenso piacere, hanno potuto curiosare tra gli scaffali delle storiche librerie del posto.
Dunque, un successo vero e proprio quella della Notte d’Arte 2015: un evento che ancora una volta, ha dimostrato quante emozioni Napoli possa donare alla sua gente e non solo, rivelando ogni volta un lato diverso di sè e i mille volti che fanno di essa una delle città più belle del mondo.
Anna Gilda Scafaro
Napoli ha da insegnare tanto al resto dell’Italia ! Imparate a vivere ! Diffondete . Grazie !