Il 18 luglio 1871 nasceva Giacomo Balla, uno dei più celebri avanguardisti del panorama pittorico e letterario italiano: Google Arts & Culture non si fa sfuggire l’importanza di tale anniversario e dedica, pertanto, un’interessante esposizione online all’artista torinese.
La mostra virtuale, curata nei minimi dettagli e corredata di ampie didascalie, accompagna lo sguardo dei visitatori lungo un viaggio alla scoperta della vita artistica del Balla: man mano che si lascia scorrere la pagina web, ci si imbatte nelle immagini delle realizzazioni pittoriche che hanno segnato la carriera del firmatario più anziano di quel che fu il ‘Manifesto dei pittori futuristi’, emblema di un’arte nuova, spiccatamente anticonformista e che, in unione con la letteratura, altrettanto fuori dagli schemi, di Marinetti e Palazzeschi, suonò come un grido di ribellione e un’esasperata ricerca dell’originalità.
Le opere e i documenti, scelti da Google per i più appassionati, provengono tutti dalle Collezioni e dalle raccolte dell’Archivio novecentesco del Mart, il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto: dall’analisi del primo divisionismo dell’artista, con attenzione particolare all’inquadratura ravvicinata, quasi fotografica dei ritratti, si passa all’osservazione della dinamicità del colore e delle vibrazioni luminose della pittura degli anni della Guerra Mondiale, senza trascurare neppure i lavori di scenografia attuati dal Balla con l’intento di ‘ricostruire l’Universo, rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente’ .
E dal sodalizio con Fortunato Depero nasce davvero una visione innovativa dell’Universo — così come preme far notare all’esposizione web targata Google — e una ricomposizione dello stesso che interessa tutti gli aspetti della vita, oltrepassando i confini della mera dimensione pittorica. L’artista torinese comincia così a disegnare e far realizzare oggetti d’arredamento dagli angoli smussati, dalle tinte vivaci, a misura di bambino, data la recente nascita della figlia Luce.
Non meno vivaci sono le tonalità delle tempere utilizzate per ricoprire materiali come il legno, specie per la creazione di quei fiori che sono passati alla storia come ‘fiori futuristi’ e che negli anni Venti inebriarono del loro bizzaro profumo scultoreo le stanze dell’abitazione romana dell’artista, facendo di esse un giardino curioso e sorprendente.
I capolavori di Balla potranno dunque essere ammirati navigando semplicemente su Google: il bello della tecnologia sta proprio in questo, nel far sì che l’Arte possa essere alla portata di tutti, o meglio a portata di click.
Anna Gilda Scafaro