I weekends napoletani del Museo di Capodimonte si stanno tingendo delle ricercate nuances dell’innovativa tavolozza di Tiziano Vecellio: a partire dallo scorso sabato, il noto pittore veneziano e le sue mirabili creazioni sono divenuti difatti, l’interessante focus di un ciclo di approfondimenti ed incontri che il suddetto museo proporrà ai suoi visitatori fino al cinque dicembre.
I percorsi ,della durata di 50 minuti, accompagneranno i presenti lungo i sentieri sinuosi della vita artistica di Tiziano, attraversando nel profondo le intenzioni sottese ai quadri facenti parte della collezione partenopea dei Farnese. In particolare, i riflettori saranno puntati sulle due opere di spicco della medesima collezione, ossia ‘Danae’ e ‘Paolo III e i nipoti Alessandro e Ottavio Farnese ‘, risalenti rispettivamente agli anni 1545-1546 e dunque, al periodo clou della lunga carriera dell’artista originario di Cadore, propulsore del cosiddetto tonalismo, fortunata maniera pittorica con la quale si coglie una nuova potenzialità del colore che ,appositamente graduato, ricrea spazi prospettici, plasticità delle figure e in ultima istanza, un suggestivo connubio di corpi ed ambiente.
La prima tela, ‘Danae’, rivela un fascino soave, sprigionato dall’essenza mitologica del soggetto: ad essere rappresentata è infatti, Danae, madre di Perseo, immortalata nell’attimo immeditamente precedente al concepimento. A farle compagnia vi è un delizioso Cupido, pronto a proteggere la pioggia dorata della fecondazione affinchè quest’ultima vada a buon fine.
Tiziano ritrae la donna avvolgendola in un’ombra appagante, mostrando il suo corpo estremamente sensuale e al tempo stesso febbricitante: l’emozione di star per concendersi a Giove traspare dal gesto dolcemente umano della mano destra che ansiosa, maltratta le lenzuola dalle innumerevoli pieghe sulle quali Danae stessa si adagia. È allora evidente il richiamo alla disinvolta Venere di Urbino (altra celebre opera del Tiziano), lasciatasi anche essa andare all’abbraccio di un morbido letto, nell’attesa che le domestiche le portino dei vestiti.
Tramite un’analisi attenta si scorge in ‘Danae’ una significativa assenza del disegno, prontamente sottolineata con fare critico da Michelangelo il quale però, loda la leggiadria delle pennellate del Tiziano approdato ormai ad uno stile coloristicamente puro.
Per quanto riguarda invece, ‘Paolo III e i nipoti Alessandro e Ottavio Farnese ‘, l’opera ritrae l’anziano pontefice Paolo III, dai tratti alquanto appuntiti, probabilmente temprati dalla vecchiaia,ma comunque abbastanza vivi, seduto tra i suoi nipoti: da un lato vi è Ottavio, genuflesso in segno di rispetto e reverenza e dall’altro Alessandro, con lo sguardo rivolto verso il fruitore e perso in pensieri lontani e vagheggianti.
Senza alcun dubbio, nel qualdro preso in considerazione padroneggia il rosso nelle sue più svariate e graduali sfumature: tale tinta domina anche in un celebre dipinto di Raffaello Sanzio dal quale sicuramente Tiziano ha preso ispirazione, ossia il Ritratto di ‘Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi’.
Il colore della tela del pittore veneziano è però assai più pastoso e denso rispetto a quella del Raffaello: Tiziano tramite la pennellata sporca e indefinita vuole in verità ricreare un’atmosfera tetra e cupa, quella reale e soffocante che nel corso del Cinquento ha attanagliato il mondo ecclesiastico datosi alle corrotte politiche nepotistiche.
Le visite guidate offerte dal Personale dall’Ufficio Accoglienza e Valorizzazione di Capodimonte verranno effettuate ogni sabato e domenica alle ore 11.00,13.00, 16.00 e 18.00 e saranno accessibili a tutti visitatori muniti del solo biglietto d’ingresso. Si tratta certamente di un’occasione che non bisogna lasciarsi sfuggire: Tiziano ha lasciato un tesoro artistico di inestimabile valore e averne una parte, assai prestigiosa, a pochi passi e con tanto di esperti disponibili a darne profonde spiegazioni è senz’altro una fortuna.
Per ulteriori informazioni: Museo di Capodimonte
Anna Gilda Scafaro